MILANO – Beppe Grillo torna sul palco: il comico genovese lascia le vesti del leader del Movimento 5 stelle per il suo spettacolo “Grillo vs Grillo” andato in scena martedì sera, 2 febbraio, a Milano.
Sul palco è apparso per primo un ologramma del Grillo politico (in giacca e cravatta), in scena a parlare del successo del Movimento 5 Stelle. Ha anche ironizzato sulle espulsioni: “I parlamentari? Sono rimasti in tre ma va bene”.
L’ologramma di Grillo ha detto che il M5S “è un grande, grandissimo movimento, è la grande arca di Noè, l’arca dei grandi disadattati“. Poi a un certo punto è entrato in scena, in carne e ossa, il Grillo comico, camicia bianca fuori dai pantaloni, che guardava il suo ologramma politico con sguardo sconsolato: “Ma come è successo? Come sono riuscito a fare questo movimento che forse è il primo movimento italiano? Io scherzavo!”, ha detto il fondatore dei 5 Stelle suscitando i primi applausi.
“Sto perdendo la mia libertà – il cuore del Grillo pensiero una volta svanito l’ologramma -, sono stato 5, 6, 8 anni con questo sdoppiamento di personalità. Prevaleva prima la personalità del comico, poi quella del politico. Ma non si può pensare che possa continuare questo casino. Io voglio tornare ad analizzare la realtà come facevo prima”.
Così determinato da suscitare una grande risata quando ha sbottato: “Non voglio più vedere grillini, sono 7 anni che vedo solo grillini”. E quando ha confessato in tono semiserio: “Abbiamo rubato tutti, ho rubato una canzone persino a Pippo Franco!”.
Grillo ha mostrato di ricredersi un po’ sugli effetti positivi dell’Expo di Milano. E ha immaginato un’unica tassa sui consumi al 50% per finanziare un reddito universale. Per il resto lo spettacolo è stato un sunto di quanto ha fatto e detto Grillo in tutta la sua carriera pubblica, senza azzannare la stretta attualità.
Il comico, appunto, e il politico che non riesce a uscire definitamente di scena. Con un pubblico che ha fatto la fila sotto la pioggia per entrare ma è apparso piuttosto freddo durante lo spettacolo e avaro di applausi.
In teatro, a Milano, anche l’altro fondatore del M5S, Gianroberto Casaleggio, la cui figura è entrata più volte in scena sotto forma di ologramma. E il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, del direttorio del movimento. “Parleremo di futuro”, ha detto Di Maio arrivando.
Secondo lui Grillo non uscirà definitivamente di scena ma “sarà il garante di un movimento che però continuerà a camminare sempre di più sulle sue gambe”.
Quello che poi si è visto sul palco, due anni dopo il tour sui mali dell’Europa portato in giro da Grillo prima delle elezioni per il Parlamento europeo. Alla fine per il comico-politico bisogna smettere di pensare che la società sia divisa in destra e e sinistra. La differenza, per Grillo, è “fra chi ha il cervello e chi non ce l’ha”.
“Io non sono andato via. Io osservo. Ma dobbiamo cambiarlo questo paese e ognuno deve fare la sua parte”. Così Beppe Grillo ha chiuso il suo spettacolo, dopo aver abbracciato il suo ologramma e aver auspicato che il comico e il politico siano una sola persona: e si è fatto mandare a ‘vaffa’ dal pubblico per chiudere in bellezza.