ROMA – Una cronaca dall’interno della assemblea unitaria dei parlamentari di Beppe Grillo è offerta su Repubblica da Tommaso Ciriaco. I tormenti del M5S continuano e martedì pomeriggio sì avrà un’altra verifica con il ballottaggio per la nomina del presidente del Gruppo del Senato.
La conclusione è che
“il duello finale è solo rimandato”
e che
“la diaria resta centrale nel dibattito del M5S. Dopo lungo confronto, si è stabilito di versarla direttamente allo Stato. Finirà in un conto utile a ridurre il debito pubblico”.
Ma non c’è solo la diaria a occupare i pensieri dei parlamentari grillini. Ci sono le” interviste scomode”, su cui si registra un severo intervento di Riccardo Nuti, il Beppe Grillo di Palermo e neo capogruppo alla Camera:
“Ragazzi, chi esce fuori con interventi del genere indebolisce il movimento. Non è così che si aiuta la causa. [E guarda negli occhi Tommaso Currò.] Dobbiamo discuterne, con tranquillità. Chi non si trova bene, chi ha qualche problema ora lo dica”.
Per ora, nota Tommaso Ciriaco,
“lo sforzo è quello di evitare che il conflitto deflagri. Prende la parola Adriano Zaccagnini, uno che ci mette sempre la faccia: «Io non penso di aver mai detto cose gravi. Solo quello che penso. E comunque è giusto parlarci, finalmente». Qualcuno critica il gruppo di comunicazione per il comunicato stampa sui duetransfughi. La riunione assomiglia parecchio a una seduta di autocoscienza. Ci sono amicizie che rischiano di frantumarsi e rapporti politici che traballano pericolosamente. Prova a mediare anche Alfonso Bonafede, implora tutti di lavorare per riconquistare «serenità».
“Il timore di una resa dei conti consiglia cautela. Una scintilla rischia di far esplodere la situazione”.
“Forse sono solo veleni. Eppure la tensione resta alta”.
Intanto, i due parlamentari che hanno lasciato il Movimento 5 Stelle, Alessandro Furnari e , Vincenza Labriolaprendono posto in una sala della Camera destinata al Gruppo Misto. Con il presidente del Gruppo Misto, Pino Pisicchio,
“a sera, gustano un gelato. Poi, al tramonto, Furnari si concede ad Agorà. E sfoga tutta la tensione accumulata: «Il movimento imploderà? È solo questione di tempo. Noi siamo solo i primi». Parla di Grillo: «Ci ha lasciato soli». E di Casaleggio: «Non ci conosce neanche…».
“Forse Alessandro Furnari pensa anche alla vicenda della candidatura di Stefano Rodotà a Presidente della Repubblica. Prima osannato, poi rinnegato dal Capo Beppe Grillo. Solo un caso, ma proprio ieri il giurista è ospite di un convegno alla Camera. Sette temerari grillini vanno ad ascoltarlo”.