Berlusconi, 4 anni diventano 7 giorni all’ospizio. D’Alema: “I poveri in galera”

Berlusconi, 4 anni diventano 7 giorni all’ospizio. D’Alema: “I poveri in galera”

ROMA – Berlusconi, 4 anni diventano 7 giorni all’ospizio. D’Alema: “I poveri in galera”. La condanna definitiva per frode fiscale (4 anni commutati in tre per effetto dell’indulto) di Silvio Berlusconi sarà scontata con l’affidamento in prova ai servizi sociali: assisterà gli anziani in un centro a Cesano Boscone, non lontano da casa sua. Il Tribunale di Sorveglianza ha accolto la richiesta dei legali di Berlusconi: in dieci mesi e mezzo (la buona condotta toglia ancora qualcosa) lavorerà 7 giorni pieni, ovvero 4 ore (mattina o pomeriggio) a settimana. L’ex presidente del Consiglio Massimo D’Alema è stato il primo ad esprimere qualche riserva sul trattamento riservato all’antico avversario: “Chi è meno potente e ha meno soldi, finisce in galera”.

Per pura coincidenza, Cesano Boscone è anche il paese di Massimo Tartaglia, l’uomo che nel 2009 colpì in pieno volto Berlusconi con una statuetta del Duomo di Milano. La pena alternativa al carcere consente la piena agibilità politica del leader del centrodestra: potrà andare a Roma, partecipare ai comizi, previa autorizzazione dell’Ufficio per l’Esecuzione Pena perché non può lasciare il territorio lombardo. Non potrà diffamare i singoli giudici, lo ha avvertito il sostituto procuratore generale, altrimenti torna agli arresti domiciliari (il carcere no, ha 77 anni).

Per concludere, in questi dieci mesi e mezzo, Berlusconi, descritto dai giudici come “ancora socialmente pericoloso”, dovrà andare solo una volta alla settimana al centro anziani di Cesano Boscone. Ogni mese saranno in tutto 4 ore moltiplicate per 4 settimane, cioè 16 ore. Quelle 16 ore, moltiplicate per 10,5 mesi diventano 168 ore. Berlusconi sconterà 168 ore di pena, che diviso 24 fa 7, come i giorni di pena effettiva che l’ex premier dovrà affrontare.