Giustizia: “Riforma ritardata da Fini”. Berlusconi attacca l’ex alleato

Pubblicato il 12 Marzo 2011 - 14:34 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La riforma della giustizia non è stata fatta prima “per colpa di Gianfranco Fini”. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi accusa senza mezzi termini l’ex l’alleato e sottolinea che la riforma serve a “evitare la dittatura dei giudici”. Il premier ha parlato in un audiomessaggio pubblicato sul sito dei Promotori della Libertà.

Ecco cosa ha detto Berlusconi: “Dal 1994 in poi nelle campagne elettorali ci siamo impegnati a rifondare la giustizia, ma i nostri sforzi sono stati puntualmente vanificati perché Fini e i suoi, giustizialisti e statalisti, si sono messi sempre di traverso, in accordo con le correnti di sinistra della magistratura”.

E ancora: “Ora che Fini e i suoi non sono più con noi, la maggioranza – anche se più limitata nei numeri – è più coesa e determinata e questo ci consentirà di portare in Parlamento una riforma costituzionale della giustizia assolutamente equilibrata e moderna”.

Berlusconi ha poi affermato che non si tratta di una legge ad personam, “perché non si applica ai processi in corso”, ma di un provvedimento in grado di “restituire ai cittadini la fiducia in un servizio fondamentale dello Stato quale deve essere la giustizia giusta, che si ottiene attraverso un giusto processo, il processo dove l’accusa e la difesa sono poste sullo stesso piano di fronte a un giudice finalmente terzo, finalmente indipendente dal pm”.

Il premier ha poi citato Toqueville, spiegando che la riforma serve per evitare la “dittatura dei giudici” ed esortando i suoi a stare vigili perché “nei prossimi giorni e nelle prossime settimane dovremo rispondere ai numerosi attacchi che la sinistra e le toghe rosse hanno già iniziato a rovesciarci addosso”.