Berlusconi vuole evitare l’Aula e sulla Libia manda avanti Frattini e La Russa

Pubblicato il 23 Marzo 2011 - 09:20 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi

ROMA – Il presidente del Consiglio Berlusconi è atteso in Senato oggi, mercoledì, e alla Camera domani per riferire della situazione libica. Ma c’è chi è pronto a giurare che resisterà alle richieste dell’opposizione e lascerà il compito ai ministri degli Esteri e della Difesa, Frattini e La Russa. L’obiettivo, secondo la ricostruzione del Corriere della Sera, è quello di evitare a tutti i costi di parlare di apertamente di guerra.

Lo sforzo diplomatico del premier è ora tutto teso a risolvere la questione libica per via politica e diplomatica, cercando appoggio soprattutto nell’Unione africana e possibilmente nella Lega araba, unici interlocutori che hanno qualche speranza di piegare le resistenze di Gheddafi e magari ottenere in breve un passo indietro del colonnello.

“Io mi sono impegnato in quel capolavoro di diplomazia e di difesa degli interessi nazionali che è stato il Trattato di pace con la Libia – avrebbe detto Berlusconi ai suoi ministri -, ho lavorato con tutte le mie forze anche per favorire un processo di democratizzazione in quel Paese: non posso essere il protagonista di questa fase in cui è in corso un attacco armato a Tripoli”.

La questione è anche interna, perché, dice il Cavaliere, “gli italiani non vogliono sentir parlare di guerra”. Una importante vittoria il nostro governo l’ha già ottenuta martedì, con l’ufficializzazione da parte della Nato di un suo ruolo nella missione, con buona pace della Francia che non avrà il comando dell’operazione “Odissea all’Alba” con la Gran Bretagna, come aveva sperato Sarkozy. Un ruolo, quello della Nato, a dire il vero non proprio chiaro: “Potrebbe significare che l’Alleanza si appoggerà alle strutture della Nato, avrà le regole d’ingaggio e la linea di comando della Nato, ma non sarà un’operazione completamente della Nato. Ma è comunque molto vicino a quello che abbiamo chiesto”, sintetizza il ministro La Russa.

Intanto Berlusconi ha raggiunto un sostanziale accordo con la Lega sulla mozione per approvare l’intervento in Parlamento e l’auspicio del governo è che possa passare anche con i voti dell’opposizione. Ipotesi non proprio realistica: Massimo D’Alema ha già espresso preoccupazioni su una mozione “pasticciata” per venire incontro ai desideri della Lega. Possibili allora due diverse mozioni ma entrambe favorevoli all’intervento.