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Berlusconi: “Basta coi giudici, sono forte e con le palle”. Fini non condivide

di admin |10 Dicembre 2009 14:19

«Abbiamo una maggioranza forte e coesa, un governo molto operativo, un premier super e con le palle», ha detto il premier, Silvio Berlusconi, nel suo intervento al Congresso del Ppe a Bonn.

Il presidente del Consiglio ha poi ricordato gli interventi per l’emergenza rifiuti in Campania e dopo il terremoto in Abruzzo, e ha attaccato «la sinistra che, forte dell’80% della stampa italiana mi ha attaccato su tutti i fronti, inventandosi delle calunnie incredibili» ma questi attacchi «mi hanno rafforzato e coloro che credevano in me oggi si dicono ‘mamma mia, dove lo troviamo uno forte e duro e con le palle come lui».

Berlusconi afferma anche che «in Italia non comanda più il Parlamento, ma il partito dei giudici, ormai entrato a far parte della sinistra, che è allo sbando».  Ha poi sottolineato di stare «lavorando per cambiare la situazione anche attraverso la riforma della Costituzione».

Poi ha parlato della Finanziaria, all’esame della Camera, «Mi sembra tutto bene», e della Corte Costituzionale, che da «organo di garanzia» si è trasformato in «organo politico».

Al suo arrivo nel Centro congressi, il presidente del Consiglio ha prima votato per i vice presidenti del Ppe. In lista c’è anche l’italiano Antonio Tajani, che ha scherzato con il Cavaliere: «Per una volta sei tu a votare me», gli ha detto il commissario europeo.

Il Cavaliere ha anche scherzato con i giovani del Ppe che lo informavano del fatto che metà della delegazione era composta da donne: «Con tutte non ce la posso fare».

Sulle parole di Berlusconi ha avuto da ridire il presidente della Camera Gianfranco Fini, ancora in disaccordo col premier sul tema della giustizia: ”Non condividere’ le parole pronunciate da Silvio Berlusconi sulla Corte costituzionale e sui giudici e lo ha invito a precisare meglio il suo pensiero per non ingenerare confusione” ha spiegato Fini.

“E’ certamente vero che la sovranità appartiene al popolo – spiega ancora Fini – ma il Presidente del Consiglio non può dimenticare che esso ‘la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione’, come previsto dall’articolo 1. Ed è altresì incontestabile che gli articoli 134 e 136 indicano chiaramente il ruolo di garanzia esercitato dalla Corte Costituzionale”.

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