Berlusconi: “La Consulta ha fatto quello che mi aspettavo. Processi ridicoli, vado avanti”

Silvio Berlusconi

“Non mi aspettavo nulla di diverso, anche perché non l’ho chiesto io ma è stata un’iniziativa parlamentare”. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, intervistato da Maurizio Belpietro nel corso della trasmissione televisiva Mattino 5,  liquida ostentando tranquillità la sentenza della Corte Costituzionale che ieri ha dichiarato parzialmente incostituzionale il legittimo impedimento. Secondo il presidente del Consiglio la sentenza è comunque in parte soddisfacente perché, “non demolisce l’impianto della legge e riconosce che il legittimo impedimento è necessario per svolgere l’attività di governo ma si dovrà valutare di volta in volta”.

“Gli impedimenti – aggiunge il premier – sono stati tipizzati  Presiedere il consiglio dei ministri o partecipare una riunione internazionale o preparare il consiglio dei ministri sono impedimenti legittimi. Da questo punto di vista la sentenza ha migliorato la situazione precedente”.

Belpietro, quindi, gli chiede un commento sulla ripresa dei processi che lo vedono imputato (Mills, Mediaset e Mediatrade) e Berlusconi risponde riproponendo il tema della “persecuzione giudiziaria”: “Per i miei difensori – spiega il Cavalieri – sarà difficile ottenere sentenza o atteggiamento benevole. Sanno tutti che c’è una persecuzione politica da parte dei magistrati di sinistra da quando sono sceso in campo”.

Berlusconi  snocciola poi le cifre della persecuzione: “Più di 100 indagini su di me e 28 processi, record assoluto di tutta la storia dell’uomo. Solo tra avvocati e consulenti ho speso più di 300 milioni. E sono stato sempre assolto o archiviato. Se sono arrivate le prescrizioni – aggiunge – è perché le tesi dell’accusa non erano così convincenti. Senza considerare le assoluzioni per non aver commesso il fatto”. Quanto alle assenze dalle aule giudiziarie il premier aggiunge: “Il fatto di non poter partecipare alle udienze per le attività di governo, casomai, ha limitato il mio diritto alla difesa”.

Sui processi attuali il giudizio del premier è secco: “Sono processi assolutamente inventati, ridicoli e grotteschi. Ho giurato sui miei figli che questi fatti sono inventati. Poi se ci saranno solo giudici di sinistra andrò in televisione e sui giornali e spiegherò a tutti di che cosa si tratta”

Il governo, in ogni caso, secondo Berlusconi non è a rischio. Il premier lo sottolinea attaccando Repubblica: “Non la leggo quasi mai, ma stamattina fissa addirittura la data delle elezioni. Ma le decisioni di ieri sono assolutamente ininfluenti, si va avanti. Anche perché l’Italia ha bisogno di tutto tranne che delle elezioni anticipate. Saremmo esposti agli speculatori internazionali. Serve stabilità”

Sull’allargamento della maggioranza, però, Berlusconi tentenna per un momento, sembra incerto e alla fine spiega:  “Ci sono alcuni parlamentari, che prima appartenevano ad altri gruppi parlamentari, che hanno deciso di formare un gruppo di responsabilità nazionale per fare da terza gamba al governo”. Solo i Responsabili, quindi. Troppo pochi per dare alla maggioranza la stabilità che chiede la Lega.

Sulla Fiat, invece, Berlusconi ha le idee chiare: “Io credo che vincera il sì con una percentuale elevata, e quindi vincerà il buon senso”. Quanto agli attacchi subiti per aver appoggiato Marchionne, Berlusconi spiega: “Ho detto solo cose di buon senso. Purtroppo ancora una volta la sinistra ha perso un’occasione per mostrare di avere una cultura socialdemocratica europea. Bersani dovrebbe farsi spiegare dal sindaco di Torino che è anche suo collega di partito come stanno le cose”. “Ho solo detto che – conclude Berlusconi – se a Torino dovesse vincere il no l’azienda avrebbe delle motivazioni buone per andarsene. Non ho detto, invece, che è giusto che la Fiat se ne vada”.

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