Pd e Udc dopo l’intervento di Berlusconi alla Camera. Bersani: “Incommentabile, se ne vadano”. Casini: “Premier fantasioso”

Pubblicato il 29 Settembre 2010 - 20:10 OLTRE 6 MESI FA

”E’ incommentabile. Non so in che Italia viva”. Pier Luigi Bersani sembra non avere parole per l’intervento di Silvio Berlusconi alla Camera. In realtà le parole il segretario democratico ce l’ha eccome e le sciorina tutte nel suo intervento in Aula. ”Chieda il Nobel per la pace, ormai siamo a un passo da questa richiesta”, ironizza il leader del Pd che parla di ”discorso debole, pieno di promesse risapute. Non c’è un fatto nuovo, ma solo promesse che non si realizzano mai”.

“Qui oggi non si apre una pagina nuova, qui si chiude una pagina vecchia. Quella nuova l’apriamo noi – mette in chiaro Bersani – Il Paese ha bisogno di fatti veri, non più di propaganda e miracoli”. ”Voi mettete la fiducia per debolezza – dice il segretario – perché nessuno vuole rimanere con il cerino in mano della crisi. Questa è la fiducia del cerino”.

“Parlate del governo del fare, ma del fare che cosa? – rincara – E’ 10 anni che governate con la Lega. Sette degli ultimi nove. Volete farci un riassunto, non in cinque punti di ribollita ma in due o uno, in cosa è migliorata l’Italia? E se non succede niente di concreto non può essere solo colpa del nemico, dei magistrati, dei comunisti, dei rom, della Corte costituzionale. Ma quanto volete governare perché sia colpa vostra: 80 anni?”.

Il leader del Pd si rivolge direttamente a Berlusconi: ”Lei arrivò con un sogno, poi il sogno è diventato favola e la favola si è dispersa in mille bolle di sapone. Lei fa dire ai suoi telegiornali che è l’uomo del fare e non del teatrino politica, ma lei è l’impresario di questo teatrino! Sono 15 anni che la politica fa il girotondo attorno ai suoi affari”. E incalza: “Perché non si fa più vedere a Napoli? Io ci vado domani, vogliamo andare insieme a vedere com’è la situazione dei rifiuti? – chiede ironicamente il leader del Pd – E perché non viene all’Aquila a vedere a che punto è il programma di ricostruzione?”.

Bersani chiede le dimissioni del governo (“ci vuole un passaggio elettorale, con più civili regole elettorali, perché il paese non può più aspettare”) e respinge l’accusa di temere il voto: “Noi non temiamo le elezioni. Le elezioni ve le siete rimesse in tasca voi”.

Berlusconi ”sembra essere arrivato dalla luna… – afferma da parte sua il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini – E’ stato un discorso pieno di buoni sentimenti e di propositi, se l’avesse fatto il primo giorno di scuola, sarebbe stato meglio… Avrebbe avuto un senso solo se l’avesse fatto nel ’94”.

Per il leader centrista, intervenuto in Aula, Berlusconi come “Alice nel Paese delle meraviglie”, ha “seguito la scorciatoia del pallottoliere ed ha fatto un discorso di buone intenzioni. Ma sa già di non poterle realizzare con questa maggioranza. Si prepara a tirare a campare nel teatrino della politica come tutti gli altri prima”.