ROMA – Angelino Alfano conferma la volontà di Silvio Berlusconi di scendere in campo per l’ennesima volta e in un’intervista al Corriere della Sera dice: ”Berlusconi non ha bisogno di un ticket, ha sempre vinto senza accompagnatori. Per quanto mi riguarda, se volesse farsi affiancare da qualcuno, gli consiglierei una protagonista femminile del nostro partito. Ne ho in mente tre da suggerirgli”.
”Berlusconi – spiega Alfano – non ha ufficializzato la candidatura, ma noi glielo stiamo chiedendo e sono certo che lo farà”. Il motivo, precisa, sta nella ”legittima domanda di avere un giudizio popolare sugli anni più difficili della storia repubblicana”, dalla crisi economica alla scissione di Fini, passando per ”l’aggressione moralista” a Berlusconi ”tramutata in processo penale”. E poi, aggiunge Alfano, il Cavaliere ”ancor oggi è il più forte candidato del Pdl”.
Il programma di governo, aggiunge, sarà in continuità con la politica economica di Monti ”sui tagli agli sprechi e gli impegni assunti in Europa”, mentre sarà ”in dissenso” sulle ”tasse e gli eccessi di Equitalia”. Ipotesi di grande coalizione? ”A una squadra che sta per disputare una partita – dice Alfano – e che punta a vincere nei tempi regolamentari, non si chiede come affrontera’ i supplementari”. Alfano sottolinea che ”lo schema che si prefigura oggi” è ”Berlusconi presidente del Consiglio e io alla guida del partito. E’ solo nella prospettiva di rafforzare il Pdl che ho sempre lavorato”.
La mancanza di quid? ”A tutti gli uomini di questa terra manca un quid. La perfezione appartiene agli dei”. Ai commenti sul ritorno in scena di Berlusconi arrivati dagli esponenti di altri partiti Alfano risponde che e’ ”la gerontocrazia che parla di nuovo”. ”Berlusconi – prosegue – ha difeso l’interesse nazionale quando ha lasciato Palazzo Chigi, sostenendo il governo Monti”, mentre ”con il segretario della Lega a tempo debito faremo un discorso serio che riguardera’ il futuro del Paese e del Nord”. Confindustria? ”Sono certo che, quando sara’ chiamato a scegliere, il mondo delle imprese ricordera’ come abbiamo difeso le sue buone ragioni in Parlamento”.
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