Marina Berlusconi col padre contro la Carfagna: “L’ha creata e lei lo ripaga così”

“Non sei stanco? Non hai voglia di dire basta e mettere così fine a mesi e mesi di infamie, di bugie, di attacchi squallidi, di intrusioni vergognose nella tua vita privata…”. Marina Berlusconi continua a scandire con voce ferma quegli interrogativi. E Silvio Berlusconi continua ad ascoltarla silenzioso. “Contro di te continua la caccia all’uomo e il prezzo che stai pagando è enorme”.

Sembra il preludio a un’offensiva sferrata più volte dalla figlia maggiore e conclusa sempre alla stessa maniera: “Papà, pensa alle aziende. Anche loro rischiano di essere penalizzate”. Questa volta però Marina sorprende. Non frena il padre; anzi lo invita ad andare avanti. A resistere al timone del Paese. “Hai un diritto, ma soprattutto un dovere. Hai preso un impegno con il Paese e sai che mai come in questo momento c’è un disperato bisogno di governi capaci di decidere”.

Potrebbe bastare così, ma la telefonata va avanti ed è lo stesso premier a confidare i pensieri privati della figlia. A raccontare con quanta passione parli delle sue aziende e con quanto disincanto descriva la politica. “Rido a leggere voci su una dinasty, su una monarchia… I Kennedy, i Clinton, i Bush, qualcuno ci ha messo pure i Castro. E ora i Berlusconi. Nella mia testa ci sono solo i numeri della maggioranza che dovrà uscire dal voto di fiducia del 14 dicembre; in quella di Marina altri numeri. Certamente il milione e mezzo di euro versato ogni giorno dalle aziende di famiglia tra imposte e contributi nelle casse dello Stato. Ripeto, la sua vita è lì, non a Montecitorio”.

Poi c’è complicità tra padre e figlia. C’è un sentire comune. Sulla vita. Sul lavoro. Sul valore della tenacia. Ma sulla politica? “Hanno provato a massacrare mio padre. A pugnalarlo alle spalle. Un pezzo di quel mondo mi disgusta». Non spiega di più Marina. Non fa nomi. Ma chi negli ultimi giorni ha parlato con il capo del governo ha saputo del fastidio della figlia verso le ultime scelte di Mara Carfagna. Ha ascoltato dalla bocca di Silvio Berlusconi lo sfogo privatissimo della figlia Marina: “L’hai creata dal nulla e hai visto come ti ha ripagato? È stato un tradimento. Umano prima ancora che politico. Tu le vuoi bene e continui a essere troppo comprensivo. Ma il suo è stato un voltafaccia dietro il quale anche tu vedi manovre strane e magari qualcosa di peggio”.

Non fa nomi Marina. Ma ascoltando le sue parole a molti viene in mente l’ultimo botta e risposta con Italo Bocchino, il vero braccio destro di Fini (e per lungo tempo legato da un rapporto fortissimo con il ministro Carfagna), che un mese fa riapriva il caso successione con una battuta pungente. “Berlusconi pensa di aver costruito palazzo Chigi per lasciarlo in eredità a Marina o a Pier Silvio”.

La risposta non si era fatta attendere. “Battuta per battuta, rispondo che mio padre di case ne ha già abbastanza e che oltre tutto se le è pagatre con il frutto del suo lavoro e con i suoi soldi, non con quelli dei propri elettori e del partito”, si ribellava gelida la presidente di Fininvest con una chiara allusione alla vicenda Montecarlo-Tulliani.

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