ROMA – Il fascismo una dittatura? No, una democrazia minore. Secondo Silvio Berlusconi, habitué di citazioni-gaffe sul Duce, il Ventennio può essere ricordato così. L’occasione è stata la presentazione dell’ultimo libro di Bruno Vespa, “Questo amore” (il numero 48. Vespa non ha mai saltato un anno dal 1993 ad oggi). E il discorso su Mussolini è partito all’inizio da una considerazione letteraria: ”Sto leggendo in questi giorni le lettere di Benito Mussolini e Claretta Petacci. Aveva ragione quando diceva che non è difficile governare gli italiani, ma è inutile”.
”Debbo dire che in quelle lettere – ha aggiunto Berlusconi – mi ci ritrovo. Chi governa l’Italia non ha potere, può al massimo chiedere una cortesia, ma non può dare ordini”. E a chi gli fa notare che quella di Mussolini non era una democrazia, il Cavaliere replica: ”Beh, era una democrazia minore”.
Dichiarazioni che potrebbero sorprendere, ma Berlusconi nei 17 anni della “discesa in campo” non si è mai sottratto a paragoni con Mussolini, anzi in più occasioni i paragoni li ha fatti lui. Di recente, negli ultimi giorni da presidente del Consiglio, c’era stata una deputata, Barbara Mannucci, che si era proposta, senza ironia, come la sua “Claretta Petacci“. S’aprano i casting.