Berlusconi all’Ocse cita Mussolini: “Non ho potere, ce l’hanno i miei gerarchi”

Pubblicato il 27 Maggio 2010 - 18:55 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi

“Come primo ministro non ho mai avuto la sensazione di avere del potere, forse come imprenditore qualche volta. Cito una frase di colui che era considerato come un grande dittatore e cioé Benito Mussolini: dicono che ho potere ma quello ce l’hanno i miei gerarchi io posso solo dire al mio cavallo di andare a destra o a sinistra”.

Ora, il detto: “pensa prima di parlare” non appartiene a Silvio Berlusconi, e questa è cosa nota. Ma certo citare il Duce in un contesto internazionale come l’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, non è cosa da poco, non si può ridurre a una svista da attribuire alla stanchezza. E’ vero che il premier l’ha detta nel corso di una conferenza stampa dopo i lavori, e non davanti agli altri rappresentanti esteri, ma la gravità rimane. La frase infatti sta già facendo il giro del web, soprattutto su Twitter.

Nelle sue intenzioni c’era forse, e persino, un atto di umiltà: non ho alcun potere, dice in sintesi la frase mussoliniana, sono abituato a delegarlo. negli anni il nostro presidente ha dimostrato di avere un’idea piuttosto benevola ed edulcorata di Mussolini e il fascismo. Nel 2003 venne intervistato da due cronisti del periodico inglese The Spectator. C’era la guerra in Iraq, allora, e i giornalisti gli chiesero quanto fosse calzante un paragone tra Saddam Hussein e Mussolini. Risposta: “Mussolini non ha mai ammazzato nessuno, Mussolini mandava la gente a fare vacanza al confino”. Spazzando in un sol colpo il delitto Matteotti, lo squadrismo, l’olio di ricino, le guerre, le leggi razziali e così via.

Non soddisfatto, a distanza di 7 anni torna sull’argomento tabù e stavolta Mussolini lo cita direttamente. Lo immaginiamo anche sorridente mentre parla alla stampa, inconscio della risonanza che una citazione del genere può avere. Una ciliegina che si va ad aggiungere alla sua fama estera: quella, all’incirca, di un despota. Ma siamo sicuri che, qualora gli verrà chiesto di renderne conto, sdrammatizzerà. Speriamo non con un’altra battuta.