ROMA – La condanna a 4 anni per frode fiscale. Il giorno dopo la sentenza esecutiva. Domenica la consegna del passaporto. E ora, tra settembre e ottobre, gli arresti domiciliari e i servizi sociali. Nel frattempo la spada di Damocle della decadenza da senatore, o per legge, o per interdizione o per voto politico. Per Silvio Berlusconi il tempo scorre veloce: una clessidra che, una volta finita la sabbia potrebbe nel peggiore dei casi portare l’ex presidente del Consiglio addirittura dietro le sbarre. Con la beffa che tutto potrebbe essere conseguenza di una legge varata da un suo governo.
Tutto comincia, o meglio accelera, per colpa di un fax. Perché i giudici della Cassazione che hanno condannato Berlusconi invece di spedire la sentenza per posta ordinaria hanno usato un fax. Così la clessidra di Berlusconi ha iniziato ad andare decisamente più veloce: con le care vecchie Poste ci sarebbe voluta una settimana, con il fax tutto è successo in mezz’ora.
E da allora è stata una corsa: venerdì in tarda mattinata a casa di Berlusconi si sono presentati i poliziotti. Da qui tutto è andato in automatico: tempo 24 ore e Berlusconi si è trovato senza il passaporto, un condannato che non può espatriare. Scrive La Stampa:
In meno di 24 ore dalla sentenza, Berlusconi è passato dallo stato di uomo tra i più potenti della Repubblica a pregiudicato privato della libertà di movimento. Perchè il pericolo di fuga, per un condannato definitivo, è sempre in agguato.
C’è di peggio, per Berlusconi. Perché i giudici, sempre seguendo le procedure, hanno spedito il verdetto anche alla Giunta delle autorizzazioni a procedere del Senato. A Palazzo Madama il compito di procedere in base alla legge Severino Monti del 31 dicembre 2012: ovvero iniziare con le procedure che portano alla decadenza dal seggio senatoriale del Cavaliere. Sia chiaro: tutto indipendentemente dalla sola questione che la Corte di Cassazione ha rimandato, quella dell’interdizione dai pubblici uffici. La legge Monti, infatti, in caso di simili condanne prevede la decadenza dal seggio. Sempre che Berlusconi non riesca in qualche modo a girare la clessidra.
Non è finita. Il mese chiave è quello che va dal 16 settembre al 16 ottobre. Un tempo tecnico: bisogna attendere che scada la sessione feriale del Tribunale di Milano, ovvero il 16 settembre. Da quel momento il condannato, ovvero Berlusconi, ha 30 giorni di tempo per scegliere se chiedere i servizi sociali oppure finire ai domiciliari. Se non sceglie il Cavaliere sceglie il Tribunale e quindi, salvo sorprese, saranno domiciliari.
Ma la clessidra non finirà di gettare sabbia neppure a ottobre. Perché il peggio per Berlusconi potrebbe arrivare dopo. E come per la condanna in primo grado del processo Ruby la “colpa” è di una legge approvata da un suo governo, la Cirielli.
E’ la legge che ha abbreviato i tempi di prescrizione e che in qualche occasione ha “soccorso” l’imputato Berlusconi. Stavolta però, rischia di diventare un boomerang. Spiega in modo chiarissimo Paolo Colonnello su La Stampa:
Ma non dei guai per Berlusconi, il quale, come pregiudicato, rischia adesso di scontare il contrappasso dovuto proprio a una legge da lui fortissimamente voluta, la famigerata Cirielli. Che non solo taglia i tempi di prescrizione e gli ha consentito dunque di evitare la fine di alcuni processi ma, e questa è la parte meno conosciuta, fa aumentare le pene per i recidivi e non consente benefici in materia penitenziaria per i condannati. Proprio lo stato in cui si trova adesso il Cavaliere. E in cui, a maggior ragione si troverà nel momento in cui dovessero diventare definitivi gli altri processi che lo aspettano al varco quest’anno: dal processo Ruby, 7 anni in primo grado, a quello napoletano (De Gregorio) per la corruzione di Senatori ancora in udienza preliminare. Un disastro.
E quindi la clessidra potrebbe svuotarsi e portare Berlusconi in carcere nel 2014. Ovviamente in caso di condanna definitiva. Ancora la Stampa:
Se ad esempio, la condanna per Ruby dovesse passare in giudicato entro il 2014, Berlusconi, essendo un pregiudicato «recidivo», potrebbe rischiare seriamente di dover scontare la pena in carcere nonostante l’età proprio grazie agli effetti punitivi della Cirielli. Insomma, un pasticcio che fa di Berlusconi una vittima di se stesso o meglio del Pdl. Come nel caso della legge sulla prostituzione minorile inasprita dal suo governo, anche la Cirielli potrebbe finire per diventare un boomerang.
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