Berlusconi: “Niente soldi”. Concordato fiscale nel decreto sviluppo?

Pubblicato il 19 Ottobre 2011 - 09:32 OLTRE 6 MESI FA

Foto LaPresse

ROMA – Un concordato fiscale che porterebbe nelle casse dello stato circa 5 miliardi di euro, soldi da utilizzare per finanziare le misure del decreto Sviluppo. E’ questa una delle ipotesi discusse nella riunione a palazzo Grazioli e a cui sta lavorando il premier Silvio Berlusconi.

Nel corso della riunione il ministro per lo Sviluppo economico Paolo Romani avrebbe fatto una relazione sui possibili contenuti da inserire nel decreto Sviluppo ha proposto il concordato fiscale. L’incontro è stato aggiornato, molto probabilmente a domani, per arrivare entro la fine del mese alla messa a punto del decreto.

A “pesare” sulle sorti del provvedimento è però il giudizio del ministro dell’Economia Giulio Tremonti, grande assente nella riunione serale e soprattutto distante dal Cavaliere sulle modalità di definizione del provvedimento. A dividere i due sono infatti i costi: se per il titolare di via XX Settembre l’imperativo e’ che il decreto legge sia fatto a costo zero, per il presidente del Consiglio, così come per molti esponenti dell’esecutivo, vanno reperiti i finanziamenti necessari per le risorse. Ed e’ proprio la divergenza tra il Cavaliere ed il ministro del Tesoro, spiegano nel Pdl, a rallentare i tempi per la discussione in Consiglio dei ministri.

Si dovrebbe decidere se andare avanti o meno con l’ipotesi del concordato fiscale, misura che potrebbe portare  nelle casse dello stato circa 5 miliardi di euro.

Un provvedimento che non va però confuso con il condono che vede il no di Tremonti ma anche della Lega Nord, con le dichiarazioni del ministro del lavoro Maurizio Sacconi, ospite a Ballarò: ”Tutti i ministri stanno lavorando al provvedimento, anche Tremonti”. Il decreto, ha aggiunto, ”non è in sè destinato a produrre crescita, perchè la crescita non si fa per decreto”. La regia delle misure è passata recentemente dal ministero dell’Economia a quello dello Sviluppo economico.

”Non c’è nessun condono fiscale, nè diretto nè indiretto, nè velato”, ha detto Sacconi parlando a Ballarò degli interventi sul tavolo per la definizione del decreto Sviluppo. ”Non so – ha aggiunto – se ci saranno misure per accelerare la soluzione del contenzioso”, ha risposto alla domanda se nel provvedimento sarà contenuto un concordato fiscale.