Berlusconi sulla graticola della Consulta, spinge per l’allargamento ai singoli parlamentari

Silvio Berlusconi

Dall’arrivo del cosiddetto gruppo dei ‘Responsabili’ fino alla mozione di sfiducia contro Sandro Bondi, Silvio Berlusconi ha trascorso la sua giornata tra palazzo Chigi (dove ha incontrato Raffaele Lombardo che gli ha confermato la volontà di rimanere con il terzo Polo) e a Palazzo Grazioli per colloqui incentrati sulle questioni interne alla maggioranza.

Il Cavaliere ha parlato con lo stato maggiore del Pdl riunito sempre a via del Plebiscito. Il tutto con il pensiero fisso alla sentenza della corte Costituzionale. La Consulta ha dato il via all’esame del provvedimento sul legittimo impedimento. Per giovedi’ è attesa la sentenza a cui è legata o meno la ripresa dei tre processi a carico del Cavaliere.

I possibili giudizi che la Corte potrà dare al provvedimento sono stati al centro di un incontro ad hoc tra lo stesso premier, il ministro della Giustizia Angelino Alfano e l’avvocato Niccolò Ghedini. I segnali ufficiosi che sono arrivati dal palazzo della Corte costituzionale non sembrano essere favorevoli al Cavaliere che però ha evitato di sbilanciarsi in giudizi prima della sentenza ufficiale: Mi aspetto un segnale distensivo – avrebbe confidato lo stesso premier a più di qualche parlamentare della maggioranza – anche perché – sarebbe il ragionamento secondo diversi esponenti del Pdl – vista la situazione politica il rischio di un peggioramento della crisi economica indurrebbero anche il Colle ad essere contrario ad un sentenza pesante che avrebbe ricadute pericolose sulla stabilitàdi governo.

Il no di Raffaele Lombardo ad appoggiare la maggioranza ed il fermento del Terzo polo ha spinto ancora di più il premier a cercare di rafforzare l’attuale compagine convincendo i parlamentari ad uno ad uno .Ha raccontato Francesco Pionati, uno dei fautori della cosiddetta terza gamba, di un colloquio avuto con il Cavaliere in cui Berlusconi stesso gli ha chiesto ”di accelerare con la costituzione del gruppo perché non si fida più di Casini”. Il nuovo soggetto si sarebbe dovuto costituire ufficialmente della riunione di oggi ma si è avuta fumata nera. I ben informati del Pdl ritengono che a rallentare la costituzione della ‘terza gamba’ (di cui non sono ancora chiari i numeri) sarebbe più di qualche indeciso che preferisce aspettare la sentenza della corte Costituzionale prima dell’adesione ufficiale alla nuova compagine. Berlusconi però non vuole perdere tempo ecco perché con lo stato maggiore del partito ha spinto sull’allargamento a singoli parlamentari.

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