Il conto in banca di Berlusconi: investimenti sicuri in Btp e Cct

Silvio Berlusconi (Foto LaPresse)

ROMA – Carlo Bonini e Walter Galbiati su Repubblica riportano e descrivono i movimenti del conto bancario di Silvio Berlusconi al Monte dei Paschi di Siena. Ad esempio nel gennaio 2007 la disponibilità liquida sul solo conto del Monte Paschi supera i 160 milioni di euro. E le scelte di investimento del premier mostrano un andamento costante. Berlusconi compra e vende titoli di Stato europei nel giro di un mese. Soprattutto italiani, ma anche tedeschi, greci e irlandesi.

Scrivono Bonini e Galbiati: “E’ un tipo di “trading” che somiglia molto alle cosiddette operazioni di “pronti contro termine”. Che significa prestare nel breve periodo denaro contante alla banca di cui si è clienti in cambio di un interesse piccolo, ma certo nei rendimenti. Salvo notare che, nel caso del premier, la banca in questione è il “Monte dei Paschi di Siena”, controllata al 50% da una Fondazione il cui management è eletto dagli Enti locali di Siena, storicamente governati dalla sinistra. Al 2 gennaio 2007, il conto 1.29 presenta un saldo positivo di 161,93 milioni di euro, il fatturato di una media impresa italiana. Berlusconi compra Certificati di credito del Tesoro italiano (Cct) per 58,49 milioni di euro e Buoni del tesoro poliennali (Btp) per altri 46,5 milioni di euro.

I rimanenti 50 milioni finiscono in una polizza Vita, guarda caso anche questa del “Monte dei Paschi”. Dopo un mese, Berlusconi vende i titoli e sui primi realizza una plusvalenza che è di 130mila euro sui Cct e di 11 mila sui Btp. Archiviata questa operazione, a febbraio 2007 è la volta dei titoli tedeschi. Il primo del mese Berlusconi acquista titoli “Seb Ag” per 53,10 milioni di euro e li rivende il 28 febbraio a 53,21 milioni (100mila euro di plusvalenza) e lo stesso fa con dei Ctz: ne compra per 46,89 milioni e li rivende per 47milioni (il guadagno è di 11mila euro). A marzo e ad aprile si torna ai Btp, con plusvalenze di 32 mila euro su un trading da 90 milioni. Mentre a maggio la scelta cade sui nostri Bot e sui titoli del debito sovrano greco.

«A vendergli e a comprare i titoli probabilmente – spiega un gestore di fondi che chiede l’anonimato – è sempre la stessa banca. L’istituto ha in portafoglio quei titoli e li porta a scadenza. Ma, nel frattempo, li vende e li ricompra dai suoi clienti facendo guadagnare loro una piccola plusvalenza. Così facendo la banca ottiene una liquidità da utilizzare per i propri impieghi a un prezzo inferiore a quello di mercato. E nel frattempo fa felice il cliente cui tiene, soprattutto se è il premier. Perché quel cliente è vero che guadagna poco, ma non rischia nulla». A giugno 2007, il conto 1.29 non registra operazioni di trading, se non il riscatto dei 50 milioni versati alla polizza Vita del Monte dei Paschi.

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