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Era un Silvio Berlusconi scatenato quello che il 9 maggio ha attaccato apertamente la Costituzione: “Governare con questa Costituzione è un inferno”, ha detto il premier dinanzi alla composta platea della Confartigianato.
Il Cavaliere ha lanciato i “soliti” strali contro le leggi “cattocomuniste” che “danneggiano la libera imprenditoria”, visto che le imprese sono citate “solo nell’articolo 41”. Dunque, secondo il premier la Costituzione è molto “datata” e va modificata: “Si parla molto di lavoro e quasi mai di impresa, che è citata solo nell’articolo 41. Non è mai citata la parola mercato. Pensiamo a una legge ordinaria, ma serve anche riscrivere l’articolo 41 della Costituzione”.
Il presidente del Consiglio infine afferma che il suo governo cercherà di limitare il potere d’intervento dello Stato.
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