ROMA – Con il verdetto del Tribunale di sorveglianza di Milano sull’esecuzione della pena per il condannato Silvio Berlusconi si concluderà una vicenda processuale, quella della frode fiscale nei diritti tv acquisiti da Mediaset, durata quasi 13 anni. La ricostruiamo in una cronologia alla rovescia, partendo dagli sviluppi più recenti per arrivare al 25 giugno 2001, giorno in cui la Guardia di Finanza perquisì gli uffici di Mediaset a Cologno Monzese.
– 10 aprile 2014: si apre l’udienza al Tribunale di Sorveglianza di Milano. Gli avvocati di Silvio Berlusconi chiedono l’affidamento in prova ai servizi sociali. La Procura di Milano si dice favorevole alla richiesta della difesa dell’ex premier.
– 7 aprile 2014: visita dell’assistente sociale ad Arcore per verificare la possibilità di un reinserimento nella società del condannato Berlusconi dopo un eventuale affidamento ai servizi sociali
– 18 marzo 2014: la Corte di Cassazione conferma la pena accessoria dei 2 anni di interdizione dai pubblici uffici.
– 27 novembre 2013: il Senato vota la decadenza di Silvio Berlusconi, espulso da Palazzo Madama perché condannato in via definitiva
– 16 novembre 2013: Berlusconi rifonda Forza Italia
– 15 novembre 2013: Alfano annuncia la scissione e la nascita del Nuovo Centrodestra
– 30 ottobre 2013: la Giunta per il regolamento del Senato decide (7 favorevoli e 6 contrari) per il voto palese sulla decadenza di Silvio Berlusconi
– 19 ottobre 2013: la Corte d’Appello di Milano fissa in due anni l’interdizione dai pubblici uffici per Berlusconi. La sentenza arriva dopo il rinvio per ricalcolare la pena accessoria da un minimo di 1 anno fino a un massimo di 3 anni, deciso dalla Cassazione il 1° agosto.
– 11 ottobre 2013: gli avvocati di Berlusconi chiedono l’affidamento in prova ai servizi sociali all’ufficio esecuzione della Procura di Milano. L’istanza viene trasmessa al Tribunale di Sorveglianza.
– 4 ottobre 2013: la Giunta per le Elezioni e le Immunità del Senato vota (15 contro 8) la relazione del presidente Dario Stefàno favorevole alla decadenza di Silvio Berlusconi. La palla passa alla Giunta del regolamento, che dovrà decidere se l’aula di Palazzo Madama dovrà votare con voto palese o segreto.
– 25 settembre 2013: Berlusconi cambia residenza, da Arcore a Palazzo Grazioli, in via del Plebiscito a Roma.
– 18 settembre 2013: la Giunta per le Elezioni e le Immunità del Senato boccia la relazione Augello, contraria alla decadenza di Berlusconi. Nello stesso giorno il fondatore di Forza Italia diffonde un videomessaggio in cui attacca i giudici.
– 9 settembre 2013: la Giunta per le Elezioni e le Immunità del Senato mette in calendario la discussione sulla decadenza di Berlusconi.
– 29 agosto 2013: le motivazioni della sentenza di condanna vengono depositate. Così scatta l’iter per l’applicazione della Legge Severino, che prevede la non eleggibilità dei condannati in via definitiva.
– 3 agosto 2013: la Digos di Roma esegue la decisione della Questura di Milano e ritira il passaporto di Berlusconi. L’ex premier non potrà più andare all’estero.
– 2 agosto 2013: i carabinieri bussano alla porta di Palazzo Grazioli per notificare la condanna a Berlusconi.
– 1 agosto 2013: La Corte di Cassazione emette la sentenza definitiva sul processo Mediaset, confermando la condanna inflitta in Appello a Silvio Berlusconi di quattro anni di reclusione (che diventano uno grazie all’indulto). La Suprema Corte rinvia alla Corte d’Appello di Milano la rideterminazione della pena accessoria di interdizione dai pubblici uffici, da rivedere al ribasso rispetto ai cinque anni decisi in Appello: la Cassazione fissa un minimo di un anno e un massimo di 3 anni.
– 20 aprile 2013: Berlusconi beneficia del “legittimo impedimento” per l’elezione del Presidente della Repubblica. Si rinvia all’8 maggio.
– 16 marzo 2013: Si al legittimo impedimento
– 23 marzo 2013: ancora un legittimo impedimento. Si rinvia al 20 aprile.
– 9 marzo 2013: Berlusconi assente perché malato di “uveite bilaterale”. Il Tribunale chiede la visita fiscale al San Raffaele e si decide che non c’è impedimento.
– 1 marzo 2013: Dichiarazioni spontanee di Silvio Berlusconi: “Non mi sono mai occupato di diritti Tv”. Il Procuratore generale chiede invece la conferma delle condanne: 4 anni per Berlusconi, 3 anni e 3 mesi per Fedele Confalonieri, 3 anni per Frank Agrama.
– 8 febbraio 2013: accolto il legittimo impedimento, processo viene aggiornato a dopo le elezioni politiche del 24 e 25 febbraio.
– 1 febbraio 2013: Nuova richiesta legittimo impedimento, respinta. Gli avvocati abbandonano l’aula e si rinvia l’udienza.
– 25 gennaio 2013: E’ prevista la requisitoria del Pg Laura Bertolè Viale ma la difesa chiede ancora la sospensione del processo per la campagna elettorale. I giudici dicono no a sospensiva ma accordano il legittimo impedimento per una tiunione dei candidati Pdl.
– 18 gennaio 2013: Inizia il processo d’appello. La difesa Berlusconi chiede il rinvio a dopo le elezioni ma i giudici respingono.
– 26 ottobre 2012: La sentenza di primo grado condanna Silvio Berlusconi a 4 anni (ma 3 condonati grazie all’indulto) con l’interdizione per 5 anni dai pubblici uffici e, con altri al pagamento di 10 milioni all’agenzia delle entrate e assolve Fedele Confalonieri; condanna condonata per Frank Agrama che era stato condannato a 3 anni. I giudici hanno riconosciuto Berlusconi “dominus indiscusso” del gruppo che “gestiva” anche dopo la sua “discesa in campo” nella politica. Complessivamente i giudici hanno stabilito 4 condanne, tre assoluzioni e 4 “non doversi procedere”. L’ex presidente del consiglio parla di “accanimento giudiziario” e “uso politico della giustizia”.
– 24 settembre 2012: I legali chiedono l’assoluzione “perchè il fatto non sussiste”.
– 18 giugno 2012: Il Pm chiede la condanna di Silvio Berlusconi a 3 anni e 8 mesi. “Sui soldi dei fondi neri – dice in aula De Pasquale – ci sono le sue impronte digitali”. Dieci le condanne chieste complessivamente, la più alta, 6 anni, per il banchiere e fondatore della Arner Bank, Paolo Del Bue.
– 5 ottobre 2011: La Corte Costituzionale giudica “ammissibile” il conflitto di attribuzioni sollevato da Berlusconi nei confronti dei giudici.
– 11 aprile 2011: Berlusconi si presenta in aula e a De Pasquale dice “lei è il Pm cattivo”.
– 28 febbraio 2011: il processo riprende e viene rinviato ad aprile. La difese chiede udienze solo il lunedì.
Berlusconi, che non si è mai presentato in aula, viene dichiarato “contumace”.
– 19 aprile 2010: Nuova richiesta dei giudici alla Consulta sulla costituzionalità delle legge sul legittimo impedimento.
– 12 aprile 2010: il Pm De Pasquale chiede di andare avanti col processo il sabato e la domenica per evitare gli “impedimenti” del premier.
– 16 novembre 2009: Si riapre il processo e viene subito rinviato per “legittimo impedimento” del Cavaliere.
– 26 ottobre 2009: Viene fissata al 3 novembre la riapertura del processo sospeso in seguito all’approvazione del Lodo Alfano poi dichiarato incostituzionale dalla Consulta.
– 26 settembre 2008: Processo sospeso. I giudici accolgono l’eccezione di costituzionalità sollevata dal Lodo Alfano e inviano gli atti alla Corte Costituzionale.
– 19 novembre 2007: Scatta per Berlusconi la prescrizione per il falso in bilancio. Resta in piedi il processo per aver evaso il fisco.
– 26 gennaio 2007: Il processo resta a Milano. Lo decidono i giudici della prima sezione penale respingendo la richiesta di trasferimento a Brescia.
– 15 gennaio 2007: Vengono dichiarati prescritti i reati commessi fino al 1999.
– 30 novembre 2006 : Il Gup dispone l’archiviazione per Marina e Pier Silvio Berlusconi.
– 21 novembre 2006: inizia il processo Mediaset
– 7 luglio 2006: Il Giudice per l’udienza preliminare Paparella rinvia a giudizio Silvio Berlusconi per falso in bilancio, appropriazione indebita e frode fiscale. A giudizio vanno in 12, fra i quali Fedele Confalonieri.
– 29 maggio 2006: L’avvocato di Silvio Berlusconi Niccolò Ghedini chiede di non processare il proprio assistito: “Si è dimesso il 26 gennaio 2004 dalle sue cariche in Mediaset e non ci sono testimonianze o documenti che comprovano le accuse”.
– 12 maggio 2006: Dopo altri tre aggiornamenti dell’udienza preliminare, il Pm De Pasquale chiede il rinvio a giudizio di Silvio Berlusconi e altre 11 persone. Chiede anche di affrettare i tempi “per il pericolo prescrizione. Non è colpa nostra se le indagini sono durate 4 anni”.
– 7 novembre 2005: Inizia l’udienza preliminare
– 11 novembre 2005: Il Gup Paparella respinge la richiesta di trasferimento a Brescia.
– 28 ottobre 2005: l’udienza preliminare per 14 indagati viene subito rinviata perché i Pm hanno depositato documentazione oltre il termine previsto. Diventa pubblico nel frattempo che le indagini sono state aperte nel 2001 e che i reati ipotizzati partono dal 1988.
– 26 ottobre 2005: gli avvocati di Mediaset chiedono il trasferimento a Brescia. A Milano ci sono “64 magistrati possessori di azioni Mediaset che potrebbero figurare come parti offese”.
– 24 maggio 2005: L’inizio dell’udienza preliminare viene fissato per il 28 ottobre.
– 30 luglio 2004: Il Gip Maurizio Grigo concede la proroga delle indagini.
– 13 luglio 2004: i militari del Nucleo Provinciale della Gdf di Milano perquisiscono gli uffici Mediaset.
– 7 luglio 2004: anche Marina e Piersilvio Berlusconi risultano indagati fra gli altri col padre Silvio, il presidente Mediaset Fedele Confalonieri, l’ex responsabile del settore estero Fininvest Giorgio Vanoni e ancora l’ex responsabile di Fininvest Service in Svizzera Candia Camaggi e il presidente di Arner Bank Paolo Del Bue.
13 Giugno 2003: Su alcuni giornali esce l’anticipazione di un’inchiesta aperta dalla procura di Milano nei confronti di Silvio Berlusconi nata da un’indagine sul comparto estero di Fininvest. I Pm Fabio De Pasquale e Alfredo Robledo “Non confermano né smentiscono”. Nei giorni seguenti si avrà la conferma che l’indagine c’è e che già nel maggio era stata richiesta una rogatoria urgente negli Usa. La rogatoria sarà poi bloccata dal ministro della Giustizia Roberto Castelli.
25 giugno 2001: La polizia tributaria della Guardia di finanza di Milano perquisisce gli uffici di Mediaset a Cologno Monzese, su ordine dei pm milanesi Alfredo Robledo e Fabio De Pasquale. I quali indagano sulla compravendita di diritti televisivi, con cui il gruppo del Biscione avrebbe ottenuto benefici grazie alla legge Tremonti. L’indagine è collegata a quella per frode fiscale sui due conti correnti esteri ritenuti dalla Procura facenti parti del comparto estero occulto della Fininvest. La frode fiscale è contestata a tre persone: Carlo Bernasconi, responsabile della compravendita dei diritti cine-televisivi Fininvest, Candia Camaggi, responsabile di Fininvest Service Sa di Massagno (Svizzera), e Giorgio Vanoni, responsabile del settore società estere Fininvest.
La compravendita di diritti cinematografici sarebbe avvenuta attraverso due società estere, la “Century one” e la “Universal one”, società off-shore riconducibili – secondo i pm – alla Fininvest. Century one e Universal One avrebbero comprato i diritti da case cinematografiche Usa per poi rivenderli a Mediaset nel 1994 a un prezzo di 171 milioni di dollari superiore a quello reale. Secondo l’accusa così è stato gonfiato il prezzo dei diritti, per un costo complessivo di 924 miliardi di lire indicato nelle dichiarazioni fiscali firmate da Bernasconi per poi poter ottenere i benefici previsti dalla legge Tremonti.
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