Pd: “Dimissioni”. Bersani: “Diritto a premier sobrio”, Franceschini: “Telefonata da impeachment”

Pubblicato il 28 Ottobre 2010 - 17:17 OLTRE 6 MESI FA

Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani

Pd all’assalto di Silvio Berlusconi. Il maggior partito di opposizione chiede al premier di dimettersi in seguito alle notizie di presunti rapporti con la minorenne marocchina Ruby. Il segretario dei Democratici, Pier Luigi Bersani, dice: “Abbiamo diritto a un presidente del Consiglio sobrio”. Dario Franceschini ci va giù ancora più duro: “La telefonata tra palazzo Chigi e la Questura (per liberare la giovane Ruby, trattenuta con l’accusa di furto a Milano, ndr) è da impeachment”.

“Abbiamo il diritto di chiedere che il presidente del consiglio sia in grado di garantire sobrietà e dignità” ha detto Bersani durante una conferenza stampa a Montecitorio. Perché secondo il leader dei Democratici le vicende che coinvolgono Silvio Berlusconi, da ultimo il caso della ragazza marocchina Ruby, ”imbarazzano il Parlamento”.

”Non possiamo perdere tempo per il Paese tra questioni esoteriche come il lodo Alfano e questioni che portano al centro le singolari abitudini del premier – ha proseguito Bersani – Il Paese non ha una guida politica. Io rivolgo un appello: andate a casa, chiudiamola li, qualcuno stacchi la spina per il bene del Paese”.

”Se ha tanto buon cuore – sottolinea Bersani facendo il verso alle parole del premier che ha giustificato come un “atto di cuore” la telefonata alla Questura di Milano per far rilasciare la marocchina Ruby – in queste ore ci sono migliaia di persone fermate per furti…Li lascia abbandonati cosi’?”.

Proprio su quella telefonata tra palazzo Chigi e Questura attacca duro Franceschini: ”Su questa vicenda ogni italiano si fara’ la sua opinione – dice -ma c’e’ un aspetto che riguarda pesantemente il ruolo istituzionale del premier, cioe’ la telefonata tra Palazzo Chigi e la Questura. Siccome il premier sembra anche aver confermato quella telefonata, un intervento del genere in qualsiasi paese del mondo porterebbe da solo alle dimissioni del premier”.