Berlusconi e Bersani “tirano la coperta” della maggioranza

Pubblicato il 5 Febbraio 2012 - 20:52 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – ''Ampia ma evanescente''. Mario Monti, soltanto venerdì scorso, così ha definito la maggioranza che sostiene il governo. Pochi giorni e quella stessa maggioranza rischia di diventare anche 'litigiosa', pur continuando a giurare e assicurare 'fedelta' nei confronti dell'esecutivo. Da destra e da sinistra si cerca di tirare il governo verso la propria parte.

Silvio Berlusconi auspica si' che l'esecutivo arrivi fino al termine della legislatura ma spinge per avviare, almeno in Parlamento, le riforme istituzionali e lancia una proposta al Pd che suona quasi come provocazione: impegniamoci insieme nella modifica della legge elettorale. L'apertura, infatti, nasconde un accordo per ''alzare la soglia di sbarramento'' e quindi emarginare Udc e Lega. Si parte subito: martedi' – annuncia a sorpresa Ignazio La Russa – il Pdl avviera' una sorta di consultazioni sulle riforme con gli altri partiti: i primi sono proprio .

Anche Pier Luigi Bersani conferma il pieno ''sostegno al governo'' ma avvisa: ''Non vogliamo essere presi in giro''. Il segretario del Pd punta l'indice contro quella strana convergenza della vecchia maggioranza che ha dato vita a ''un colpo di mano sulle nomine Rai, una norma anti-magistrati e degli emendamenti al Senato sulle liberalizzazioni''.

Ma e' la questione dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori a preoccupare in casa Pd. Bersani non ha nascosto il proprio disappunto su alcune dichiarazioni di esponenti dell'esecutivo sul tema del lavoro, anche quanto e' stato lo stesso Monti a 'scivolare' sulla ''monotonia del posto fisso''. Il segretario dei democratici deve tener conto delle varie sensibilita' all'interno del partito e delle molte perplessita' di alcuni esponenti di rilievo come l'ex ministro Cesare Damiano che ritiene ''inaccettabili nuovi atti unilaterali del governo'' sul tema.

Sull'articolo 18 la posizione di Bersani non e' semplice: ''Cerchiamo di tenere la testa a posto – afferma – C'e' un Tavolo che deve trovare un accordo, perche' il Paese ha bisogno di riforme ma ha bisogno anche di coesione, di solidarieta' e di impegno comune''. ''Noi – aggiunge – le nostre proposte le abbiamo consegnate al Parlamento e a quel Tavolo vigileremo su quel che accade e nessuno interferisca''.

Insomma, il leader del Pd avvisa il governo ed entra anche nello specifico. Una serie di provvedimenti – sottolinea – sono stati approvati ''anche contro le indicazioni del governo: questo e' un problema. Siamo leali, sosteniamo il governo ma non ci lasciamo prendere in giro'', tuona, anche se poi aggiunge che ''il governo Monti durera' fino al 2013, per noi almeno''.

''Noi siamo leali, trasparenti, sosteniamo il Governo ma non ci lasciamo prendere in giro. Questo e' il messaggio che voglio dare, e quindi adesso ci si dia una regolata''. ''Il governo ha cambiato natura?'', gli chiede qualcuno citando l'editoriale di Claudio Sardo sull'Unita'. ''Dire che ha cambiato natura – replica – mi sembra esagerato. Io ho segnalato alcuni fatti''.