Berlusconi non è Kim Il Sung: lettera di Natale

di Giuseppe Giulietti
Pubblicato il 25 Dicembre 2010 - 01:51 OLTRE 6 MESI FA

Bersani sbaglia, Berlusconi non assomiglia Kim Il Sung padre, mitico desposta comunita della Corea del Nord, più semplicemente Berlusconi assomigli a se stesso, è l’inventore di un genere e fonda la sua bulimia politica e verbale sulla possibilità di accendere e spegnere a piacimento l’interruttore mediatico.

Quello che è accaduto in queste ore, la conferenza stampa fiume, la soppressione di una edizione del tg 1, una zuccherosa puntata di Matrix con relativa immediata replica, l’apparizione nel salotto mattutino di Canale 5, per non parlare della quotidiana celebrazione in casa di Emilio Fede, non sono solo il frutto di una pulsione narcisistica ed autoritaria, ma l’avvio di una lucida strategia politica e mediatica.

Nei prossmi giorni il Presidente si presenterà nei tradizionali contenitori familiari, naturalmente senza contraddittorio alcuno, e cercherà di affascinare il suo popolo presentandosi nella versione nonno arzillo, ma anche in quella dell’imprenditore capace che vorrebbe mettere ordine nel caos determinato da chi protesta e da chi ha tradito.

Al termine della campagna di persuasione di massa Berlusconii guarderà i sondaggi e deciderà se sferrare il colpo finale o se giocare la carta dell’allargamento della maggioranza.

Per ora non ha ancora scelto, sino al 10 gennaio si dedicherà a questa campagna di persuasione e lo farà in modo scientifico, scegliendo il target, differenziando i messaggi,travolgendo quel poco che resta della par condicio.

Non a caso il Consiglio di amministrazione della Rai ha deliberato di portare in prima serata, per una volta alla settimana, il programma di Bruno Vespa. Una scelta legittima, ma anche questa decisione rientra nel piano per la preparazione delle sempre più probabili elezioni anticipate che, tanto per cambiare, il presidente editore cercherà di vincere puntando quasi tutte le carte su sè medesimo e sulla sua grande capacità di comunicatore, capacità ingigantita dall’essere il diretto proprietario del mezzo e il datore di lavoro di coloro che dovrebbero fargli le domande.

A scanso di equivoci, nella conferenza stampa di fine anno, ci ha fatto anche sapere che accetterà un contraddittorio solo se saranno fissate regole a lui gradite, cioè mai, alla maniera dell’albero di Bertolldo.

Forse le opposizioni, unite, farebbero bene a preoccuparsi di quanto sta per accadere, e Berlusconi non distinguerà di certo tra moderati e radicali, saranno mazzate per chiunque tenterà di sbarrargli la strada.

Per i giorni delle feste ci permettiamo, infine, di chiedere una sola grazia al Presidente e cioè di lasciare qualche piccolo spazio in tv anche a Babbo Natale e di non farsi prendere dalla tentazione di telefonare in diretta durante la Santa Messa per chiedere di poter replicare anche alla lettura dei Vangeli, almeno per una volta provi a resistere alle tentazioni e si dedichi ai nipotini

Dal 27 dicembre, tanto, potrà tornare a fare quello che vuole, non alla maniera di Kim Il Sung, ma secondo il rito berlusconiano.