Berlusconi, entro Ferragosto risposta Napolitano. E se la grazia fosse un boomerang?

Berlusconi, entro Ferragosto risposta Napolitano
Silvio Berlusconi (LaPresse)

ROMA – Tra oggi 13 agosto e domani, Giorgio Napolitano diffonderà una dichiarazione sulla vicenda Berlusconi. Entro Ferragosto si saprà se il presidente della Repubblica restituirà o no a Berlusconi “l’agibilità politica” richiesta a gran voce da tutto il Pdl.

Napolitano, negli incontri che vanno avanti da diversi giorni con i vertici del Pd e del Pdl, aveva già  annunciato di aver esaminato il caso in tutte le sue sfaccettature, tenendo conto della situazione politica delicatissima che sta vivendo l’Italia.
Il Capo dello Stato, per mettere a punto la sua analisi ha lavorato a stretto contatto con il suo consigliere per gli Affari dell’Amministrazione della Giustizia Ernesto Lupo, ex presidente di Cassazione.

Nell’entourage del Cavaliere, Gianni Letta in queste ore ha mantenuto rapporti e consultazioni molto strette con il Quirinale. Lo stesso Berlusconi, lunedì 12 agosto ha tenuto ad Arcore un lungo summit con lo stesso Letta e con gli avvocati Longo e Ghedini.

L’argomento sul tavolo è sempre lo stesso: come muoversi per ottenere la migliore condizione possibile per evitare arresto e decadenza dalla carica di senatore. 

Letta e Coppi, a quanto pare, hanno consigliato a  Berlusconi di non alzare i toni, dimettendosi magari da senatore prendendo così atto della condanna, e favorendo allo stesso tempo un percorso che porti alla grazia presidenziale.

Un provvedimento di clemenza, grazia o commutazione della pena, a Berlusconi servirebbe anche per evitare guai futuri, impedendo che, nel caso arrivassero altre condanne, queste non si sommerebbero a quella già esistente.

Secondo Berlusconi però, non è detto che l’eventuale “aiuto” che potrebbe fornire Napolitano a Berlusconi con un suo atto di clemenza porti davvero alla “agibilità politica” pretesa dal leader del Pdl. Berlusconi in queste ore è scettico: a suo modo di vedere,  il presidente potrebbe eventualmente concedere la grazia o commutare la pena in sanzione pecuniaria. In questo caso, le pene accessorie che pure prima o poi saranno decise dalla Corte d’appello di Milano resterebbero applicabili, lasciando così che la legge Cancellieri-Severino che prevede decadenza e incandidabilità per pene sopravvenute, venga applicata.

Per avere uno sconto di pena di 9 mesi, che tanti in realtà dovrà scontarne effettivamente Berlusconi, rischiamo di legittimare con il nostro sì la sua uscita definitiva dalla politica…” spiega uno dei fedelissimi.

Per questo, Berlusconi attende le parole di Napolitano e si sente più vicino alle posizioni dei falchi del Pdl che vogliono rompere le larghe intese, convinto tuttavia che “ottenere le elezioni sarà difficilissimo”. Berlusconi va ripetendo inoltre che non vuole che sua figlia Marina si candidi: “non voglio che la massacrino come hanno fatto con me”. Napolitano dovrà riuscire a fornire risposte “equilibrate” che possano mettre d’accordo tutti, missione che appare davvero difficile.

 

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