Berlusconi cerca di ricomporre la “frattura” con la Lega di Bossi

Umberto Bossi e Silvio Berlusconi (foto LaPresse)

ROMA – La soluzione per riportare il sereno tra Umberto Bossi e il Cavaliere sembra ancora lontana. Nonostante Silvio Berlusconi non la smetta di ripetere che con il Senatur i problemi si risolveranno, in privato il premier mostra segni di preoccupazione per una ‘frattura’ che al momento appare di complicata ricomposizione.

E le rassicurazioni fornite a Giorgio Napolitano nel colloquio di ieri al momento restano sulla carta visti i nuovi toni ultimativi del leader della Lega e le dichiarazioni bellicose che arrivano anche oggi da Roberto Calderoli. Ufficialmente Berlusconi preferisce sorvolare sulla questione per evitare di aumentare il livello della tensione, ma con i suoi fedelissimi il capo del governo non nasconde l’irritazione per le parole usate dallo stato maggiore del Carroccio, Bossi in testa, anche nei suoi confronti.

Una sequela di attacchi di cui il Cavaliere chiedera’ conto al Senatur con ogni probabilita’ in un faccia a faccia che potrebbe tenersi lunedi’ sera ad Arcore. Una vertice forse decisivo in vista di martedi’ quando l’Aula della Camera sara’ chiamata a votare le mozioni presentate dall’opposizione sul ruolo dell’Italia nella missione Libia. La convinzione del Cavaliere e’ quella di riuscire a trovare una soluzione, anche se allo stato attuale la strada e’ in salita. Al momento tra Pdl e Lega manca un’intesa per presentare una mozione comune. La situazione e’ ”caotica” e’ il commento lapidario di un dirigente piediellino convinto pero’ che il Carroccio alla fine non si mettera’ contro il capo dello Stato.

A vigilare attentamente sull’evolversi della situazione e’ proprio il Quirinale. Il presidente della Repubblica nel corso dell’incontro con il premier non ha nascosto la preoccupazione per lo scontro in atto sulla politica estera all’interno dell’esecutivo. E a chiarire lo stato dell’arte potrebbe essere questa sera Umberto Bossi atteso ad un comizio a Milano. Per il momento il Senatur non sembra cambiare idea. E a rimarcare la contrarieta’ del Carroccio alla decisione di procedere con raid aerei e’ Roberto Calderoli: ”A oggi, non vedo vie d’uscite”, e’ il giudizio tranchant del ministro della Semplificazione Legislativa che si mostra scettico anche sull’ipotesi di un incontro chiarificatore: ”Partito il primo raid e’ tutto molto piu’ difficile”’. Sul piede di guerra restano anche i Responsabili in attesa di quelle nomine dei sottosegretari: nomine che rischiano di slittare ancora di fronte alle tensioni con il Carroccio. A questo il Cavaliere deve aggiungere il malumore degli esponenti del Pdl in odore di una promozione nell’esecutivo e che invece rischiano di dover saltare il giro, almeno per ora.

I diretti interessati erano stato rassicurati il giovedi’ prima di Pasqua direttamente dal Cavaliere ma i problemi con il gruppo dei Responsabili ha convinto il premier a procedere a piccoli passi. Il no del Colle, riferito da fonti della maggioranza, all’innalzamento per decreto del tetto dei componenti della squadra di governo rallenterebbe infatti ancora di piu’ l’iter per l’allargamento della compagine oltre al limite previsto dalla legge Bassanini.

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