Interrogatorio Berlusconi, strategia anti-pm: fuga Ue e memoriale

ROMA – Pm da evitare, a tutti i costi, anche se l’interrogatorio previsto per martedì 13 settembre e poi cancellato causa impegni a Strasburgo, vedeva Silvio Berlusconi coinvolto, per ora, semplicemente come “persona informata sui fatti”.

Eppure, è la tesi di Francesco Bei sul quotidiano La Repubblica, il premier e i suoi avvocati, avrebbero fatto di tutto per rimandare il momento del confronto diretto e si preparerebbero a giocare una nuova carta: il memoriale. Berlusconi, così, avrebbe tutto il tempo per studiare e mettere per iscritto la sua versione dei rapporti con Giampi Tarantini e, soprattutto, eviterebbe un insidiosissimo confronto diretto con i titolari dell’inchiesta.

Intanto, la prima parte della missione, almeno secondo l’interpretazione di Repubblica, è compiuta. L’interrogatorio di mercoledì è saltato causa improvviso tour de force europeo sulla crisi. E Bei spiega che ad organizzare l’incontro proprio per quel giorno non è stato Van Rompuy ma i legali di Silvio Berlusconi.

Scrive Repubblica: “Basta riavvolgere il nastro della settimana scorsa per rendersi conto che mercoledì 7 settembre, il giorno in cui palazzo Chigi fa “pressante” richiesta a Barroso per una visita lampo per discutere della crisi finanziaria e della manovra, sui mercati internazionali non accade nulla che possa giustificare tanta fretta. Anzi. Le dimissioni dell’arcigno Juergen Stark dal board della Bce sono ancora di là da venire e saranno rese note dalla Reuters solo due giorni dopo”.

La riunione organizzata in fretta e furia, è la tesi di Bei, ” ha rischiato di ficcare il premier in un serio caso internazionale, visto che il galateo comunitario impone ai capi di governo in visita a Strasburgo di presentarsi davanti al Parlamento riunito in seduta plenaria. Un’audizione in piena regola insomma, che avrebbe tuttavia messo il premier di fronte a personaggi poco duttili, come il capogruppo dei socialisti Martin Schulz. Da qui l’affannosa ricerca di una via d’uscita diplomatica per salvare la forma e la faccia del premier, che alla fine incontrerà soltanto “in visita privata di cortesia” il presidente dell’Assemblea Jerzy Buzek”.

Imbarazzo o no, protocollo o non protocollo, il risultato c’è: i pm di Napoli, martedì, non potranno conversare con Berlusconi.

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