Frase contro i gay di Berlusconi, l’esposto contro il premier pubblicato sul web

Sarà sul web da oggi, ”perché chi lo desidera possa sottoscriverlo” l’esposto contro il premier Silvio Berlusconi depositato martedì scorso alla Procura di Torino, con riferimento all’espressione ”Meglio essere appassionato di belle ragazze che gay”.

L’esposto è firmato da una ventina di persone tra professionisti e cittadini italiani. ”E’ una questione di dignità della persona, di salvaguardia dei diritti di base dei cittadini – ha detto oggi a Torino, in un incontro stampa, una delle firmatarie, l’avvocato Sara Briziobello -. Volevamo dare un fondamento giuridico ad un disagio diffuso nel nostro paese riguardo alla figura del premier. Crediamo che il premier di un paese civile abbia come suo primo compito aiutarlo ad essere migliore, non peggiore”.

”Credo che milioni di italiani se avessero sotto mano questo esposto lo firmerebbero – ha detto la parlamentare del Pd, Paola Concia – perché quella frase così primitiva del premier, che rileva di fatto cosa davvero pensa delle donne e dei gay, ha infastidito una buona fetta del paese. E’ difficile accettare un premier che dà continuamente sfogo ai suoi istinti più primitivi senza occuparsi dell’ ‘effetto che fa”’. ”Ho firmato questo esposto perche’ ci credo molto – ha detto Maria Cascella, una cittadina – perché sono donna e madre e perché sto cercando di far crescere mia figlia con i principi con i quali sono stata cresciuta io, ovvero il valore dello studio, della famiglia, della fatica per essere una cittadina, una donna consapevole. Trovo davvero triste che stia passando nel nostro paese il messaggio secondo il quale per fare carriera e combinare qualcosa della vita conta soprattutto l’avvenenza”.

Altri due firmatari, Paolo Briziobello, commercialista e fondatore della Rete Nazionale di Cittadini Presente e ‘Futuro, e Maurizio Mori, presidente della Consulta di Bioetica hanno invece sottolineato come l’iniziativa non abbia alcun carattere politico. ”Hanno già tentato e tenteranno di darci subito un colore politico perché andiamo contro il premier – ha spiegato Mori – ma il nostro terreno d’azione non è in questo caso la politica, ma uno più alto, quello dei diritti e della dignità  della persona. Vorremmo alzare il livello della discussione e sfidare il diritto a riconoscere che i cittadini tutti, donne, uomini e omosessuali hanno tutti, proprio tutti lo stesso diritto ad essere rispettati. Credevamo che questo pensiero fosse un patrimonio acquisito di questa nostra epoca, ma i fatti lo smentiscono”.

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