Crisi in casa, Berlusconi trova il nemico fuori: “Gheddafi vuole farmi fuori”

Pubblicato il 30 Luglio 2011 - 09:45 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi (foto Lapresse)

ROMA – Quando in casa c’è crisi, come la storia insegna i governanti si trovano un nemico fuori. L’attenzione dai problemi interni si sposta e parte o l’invettiva o il piagnisteo. Silvio Berlusconi così se la prende con il colonnello libico Muammar Gheddafi, ex amico per la pelle: ”Sono in pericolo di vita e purtroppo non solo io ma anche i miei figli. L’ho saputo da mie fonti certe che Gheddafi ha dato disposizioni di farmi fuori”.

Il Corriere della Sera riporta i timori del premier che afferma di sentirsi ”nel mirino” del colonnello libico, ”perche’ cosi’ Gheddafi ha deciso. Lui me l’ha giurata”, aggiunge.

Tra i motivi che alimenterebbero il rancore del colonnello ci sarebbe la partecipazione dell’Italia alla guerra in Libia. Quella guerra però a volerla è stato proprio Berlusconi per non restare fuori dai giri internazionali, così anche Roma ha dato man forte ai “volenterosi” guidati dal francese Nicolas Sarkozy, che con Gheddafi ce l’ha a morte, e il britannico David Cameron.

”A Tripoli c’erano manifesti giganti che mi ritraevano con Gheddafi – prosegue il premier – mentre ci stringevamo la mano. E lui ha preso il nostro intervento militare come un tradimento”.

Berlusconi ricorda la sua contrarietà iniziale a partecipare al conflitto. ”A suo tempo avevo messo in guardia i nostri partner internazionali – sottolinea – e anche in patria avevo spiegato che l’operazione non sarebbe stata facile e che ci avrebbe potuto danneggiare”.

”Poi, davanti alle pressioni degli Stati Uniti, alla presa di posizione di Napolitano e al voto del nostro Parlamento – aggiunge – che potevo fare? Non sono io a decidere. Ma vai a spiegarlo a chi è abituato a comandare come Gheddafi. Le regole della democrazia non le capisce”.