Il re del bunga bunga Silvio Berlusconi, primo ministro del Belpaese Berlusconia detto anche Bungabungaland, insiste a dire che i giudici devono lasciarlo in pace perché “il popolo sovrano mi ha eletto e devo perciò poter governare”. Qualcuno dovrebbe spiegare all’ineffabile premier che in Italia la Giustizia – l’intera Giustizia, e non solo le sentenze che lui ha motivo di temere – è amministrata in nome proprio di quel popolo sovrano di cui si riempie la bocca, ma che umilia con il proprio comportamento e politico e privato.
La Giustizia viene cioè PRIMA del voto, PRIMA della scelta di chi ci deve governare, PRIMA che il popolo sovrano vada a votare per il Tale o per il Talatro, oltre che durante e dopo il voto, e pertanto alle regole della Giustizia deve obbedire anche tutto ciò che concerne le elezioni, gli eletti e quelli che tra gli eletti diventano i governanti.
Strano che fra tanti strapagati azzeccagarbugli, ministri ed ex ministri della Giustizia e pretesi leader di sinistra nessuno si ricordi di questo piccolo particolare, neppure i Uolterloo Veltroni e i Maxim D’Alema. Far rispettare le leggi NON è mai un “sovvertire la democrazia”, come invece sostiene il ricco venditore di fumo di Arcore. Semmai è vero il contrario: governare a tutti i costi, alla faccia delle leggi, è una sovversione della democrazia anche se si è vinto le elezioni. Vincere le elezioni NON significa avere sconfitto la Costituzione. Perché nessuno glielo spiega all’inquilino incollato a palazzo Chigi?
Riguardo certe pretese, solo lui può sostenere che in Italia, su quasi mille parlamentari e 70 milioni di italiani, ci sia soltanto Berlusconi Silvio in grado di fare il primo ministro. Essere presi per fessi è un conto, ma per idioti decerebrati incapaci di intendere e di volere è un altro conto.
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