Rosi bindi è stata applaudita dai compagni di partito presenti alla convention del Pd come una diva. È stato uno dei rari momenti di unanimità della giornata, un modo per respingere al mittente le cattiverie di Silvio Berlusconi, che le aveva brutalmente detto: “Lei è più bella che brava”.
Ma il momento di popolarità non ha dato alla testa alla Bindi, donna sempre con i piedi per terra e sempre determinata a andare per la sua strada anche quando le sue decisioni hanno fatto perdere valanghe di voti alla sinistra. Ha detto la Bindi: “Slogan e applausi durano il tempo di una campagna elettorale e non bastano per battere il governo della destra. Il Pd che vogliamo costruire deve essere molto più solido, riconquistare i consensi perduti, convincere una platea molto più larga”.
Rosy Bindi è intervenuta così sulla Convenzione del Pd e sulle polemiche che ne sono seguite tra i sostenitori delle mozioni. “Bersani ha dimostrato di essere credibile perché ha puntato su ciò che serve all’Italia: un partito vero, radicato, serio, culturalmente alternativo alla destra, capace di interloquire con le migliori energie del paese e di governare l’Italia. I nostri elettori vogliono un partito di testa e di cuore e con Bersani ci sono entrambi”.
Le ha fatto eco un’altra donna, Anna Margherita Miotto, deputato del Pd e anche lei sostenitrice di Bersani: “Se si usa l’applausometro come fanno i supporter di Franceschini, che dire della standing ovation per Rosy Bindi? Siamo seri! Facciamo vedere che il Pd e le primarie sono un progetto vero e una grande innovazione politica che non possiamo sciupare con polemiche inutili”.
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