ROMA – Berlusconi: “Mi dicono che tra le procure di Napoli e Milano c’è una gara di velocità per chi mi agguanta prima”. Ma i suoi avvocati hanno detto che “l’ipotesi dell’arresto è surreale“. Berlusconi, insomma ha paura – giustificata o meno – della galera.
Ma si può arrestarlo oggi? No. Vediamo perché.
Disse Giorgio Napolitano il 13 agosto, una decina di giorni dopo la sentenza definitiva di condanna contro Berlusconi nel processo Mediaset:
“va innanzi tutto ribadito che la normativa vigente esclude che Silvio Berlusconi debba espiare in carcere la pena detentiva irrogatagli e sancisce precise alternative, che possono essere modulate tenendo conto delle esigenze del caso concreto.”
“Precise alternative” che sono un punto fermo: i suoi avvocati hanno chiesto infatti la pena alternativa dell’affidamento in prova ai servizi sociali.
“In prova”: significa che, qualora l’esito della prova sia positiva, decadono le pene accessorie e anche quella principale.
Quindi Berlusconi in galera, per la sentenza della Cassazione del 2 agosto che lo condanna per frode fiscale, falso in bilancio e appropriazione indebita, non ci va né per dritto né per rovescio.
Ma ci sono gli altri processi.
Processi che, se finissero con una condanna, farebbero perdere i benefici dei quali l’imputato Berlusconi Silvio, nato a Milano il 29 settembre 1936, sta godendo in quanto colpito per la prima volta da una condanna definitiva.
C’è ancora un però: le sentenze, per privare Berlusconi dei suoi benefici, devono passare in giudicato. Il che esclude che nel 2014 il fondatore di Mediaset finisca in galera: neanche il più veloce dei processi potrebbe approdare ai tre grandi di giudizio (primo grado, appello, Cassazione) nello spazio di 12 mesi.
A meno che… A meno che, a un Berlusconi “decaduto”, espulso dal Senato e quindi spogliato della sua immunità parlamentare, qualche giudice istruttore che intenti una nuova indagine su di lui, possa decidere di spiccare un mandato di custodia cautelare. Solo in quel caso Berlusconi può finire in carcere.
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