La Lega si aggrappa ad Alfano: Berlusconi all’ultima raffica

Silvio Berlusconi (Foto LaPresse)

ROMA – “Berlusconi faccia un passo indietro”. A chiederlo è anche la Lega, che ora preferirebbe Angelino Alfano. Al termine di un pomeriggio di una giornata convulsa e di pressioni sul premier, il Carroccio si sarebbe “aggrappato” al nome dell’attuale segretario del Pdl. A cercare di smentire quella che sarebbe la spallata decisiva al governo Berlusconi, ci ha pensato prima il diretto interessato, “abbiamo discusso di rimpasto ma non di un passo indietro”, poi anche il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli: “Sulla mia visita ad Arcore stanno circolando notizie prive di fondamento”.

Umberto Bossi spingerebbe comunque per un governo guidato dal segretario Angelino Alfano e non da Gianni Letta, il nome più gettonato negli ultimi giorni. Berlusconi, come aveva confermato in precedenza a Libero, non ha nessuna intenzione di accogliere la richiesta: “No grazie, ho i numeri per andare avanti”. Nella Lega c’è comunque grande attesa per l’esito della votazione di martedì alla Camera sul rendiconto. Di sicuro resta il fatto che il Carroccio non accetterebbe un governo di larghe intese.

Del resto sia Maroni che Bossi avevano già espresso questa posizione, sollecitando il premier a scegliere la strada del passo indietro. Non meno di una settimana fa, precisamente il 2 novembre, Bossi ai cronisti che gli chiedevano se Berlusconi potrebbe fare un passo indietro, aveva risposto: “Berlusconi non lo fa. Inutile chiderglielo, tanto quello non lo fa”, trincerandosi dietro un “no comment” alla domanda se lui ritenesse necessario un passo indietro del premier.

Mentre domenica scorsa il ministro dell’Interno si è spinto oltre, affermando che “la maggioranza non c’è più, inutile accanirsi”, augurandosi che si eviti “di arrivare a fare la fine di Prodi”. Fonti leghiste non confermano che nella proposta avanzata al premier da Calderoli fosse contenuta anche l’ipotesi di un appoggio del Carroccio a un eventuale altro governo. Per la Lega, infatti, non è percorribile la strada di un governo appoggiato da una maggioranza allargata. E, fanno notare le stesse fonti, se i numeri alla Camera non ci sono, sarebbe inevitabile ricercare una nuova maggioranza.

Silvio Berlusconi quindi non ha alcuna intenzione di dimettersi, anche di fronte alla richiesta della Lega. Il premier lo ha ribadtio ben tre volte in una sola giornata. Lo ha puntualizzato in mattinata, nel corso di una telefonata al quotidiano Libero, in cui ha annunciato l’intenzione di porre la fiducia nel voto sul rendiconto alla Camera (“Voglio vedere in faccia chi prova a tradirmi”). Lo ha ribadito nel pomeriggio a Roberto Calderoli, facendo ancora notare di avere i numeri per potere andare avanti e che di conseguenza quella delle dimissioni è un’ipotesi che non viene neppure presa in considerazione. Lo ha ribadito ancora una volta all’ora di cena, nel corso di un nuovo intervento telefonico ad una manifestazione del suo partito a Monza: “Non siamo attaccati alla cadrega (sedia in lombardo) e sono convinto che domani avremo la maggioranza, per fare le riforme che anche l’Europa ci chiede e che servono a rilanciare l’economia”.

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