Berlusconi pensa a cambiare la manovra: “Non sono l’uomo delle tasse”

Pubblicato il 15 Agosto 2011 - 10:29 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Quella mano “nelle tasche degli italiani” non va giù a una discreta e crescenta “fronda” del Pdl e a quanto pare nemmeno al presidente stesso: Silvio Berlusconi non ci sta a passare per l’uomo delle tasse e un ritocco alla manovra potrebbe diventare realtà.

Il nodo del testo è il superprelievo, il contributo di solidarietà sui redditi sopra i 90mila euro. I tecnici del Tesoro hanno calcolato che colpirà circa 500 mila contribuenti, con un peso di 3000 euro a testa.

I tempi sono serrati per la manovra: dal 22 agosto comincia a discuterne il Senato e il 5 settembre il testo sarà già essere in aula. Ma come potrebbe cambiare? Con l’aumento dell’Iva per esempio, provvedimento bocciato dal ministro Tremonti ma voluto da altri nella maggioranza, a partire dal governatore lombardo Formigoni.

Il percorso è il seguente: si inizia con un’apertura all’opposizione (già oggi il vicepresidente della Camera Lupi, al Corriere, “plaude” ad alcune proposte targate Pd), cosa gradita da Napolitano, si concede qualcosa ai sindacati, a Condindustria e all’Udc, si inseriscono alcuni emendamenti Pdl quando il testo arriva al Senato per poi blindarlo con la fiducia una volta approdato alla Camera. E il gioco è fatto.

Anzitutto il Pdl penserebbe ad attutire il contributo di solidarietà: o facendolo scattare per i redditi sopra i 150mila euro, oppure modulandolo in base al quoziente familiare (ossia al numero di figli a carico, per esempio), cosa che farebbe piacere all’Udc.

In ogni caso il testo non verrà stravolto, assicurano dalla maggioranza. Su questo punto bastano le parole del leghista Calderoli: ”Tutto si può rivedere ma a saldi invariati. E senza smontate il testo, altrimenti rischiamo il default”.