Berlusconi, scoppia l’amore con Napolitano? “E’ impeccabile”

ROMA – “Pensaci tu a risolvere la crisi”. “Il lavoro del presidente della Repubblica è impeccabile”. Giorgio Napolitano e Silvio Berlusconi hanno trovato il feeling? Nei giorni convulsi in cui la maggioranza è andata sotto alla Camera, si fa un gran parlare di crisi e elezioni anticipate. Ma Napolitano, nonostante le sollecitazioni dell’opposizione, prende tempo e “concede” di fatto un’altra chance a Berlusconi: la “roulette russa” della fiducia. Berlusconi incassa la concessione del capo dello Stato e durante il discorso programmatico a Montecitorio lo elogia apertamente:  “La vigilanza istituzionale del capo dello Stato è impeccabile”.

E non finisce qua: secondo Berlusconi, Napolitano “sorveglia sul regolare svolgimento delle istituzioni e stimola i soggetti della politica senza fare politica”. Proprio il contrario di quello che per mesi hanno sostenuto gli esponenti della maggioranza. Napolitano, secondo loro, ostacolava il lavoro del governo.

Come mai allora tutta questa improvvisa gentilezza di Berlusconi? Secondo Amedeo La Mattina, che ha scritto un retroscena pubblicato su La Stampa, tra il premier e il presidente della Repubblica c’è stata la mediazione di Gianni Letta. Forse anche una telefonata.

In parole povere, Berlusconi avrebbe apprezzato la mossa di Napolitano: scrive la Mattina che il premier temeva di essere convocato al Quirinale e che Napolitano gli avrebbe detto che la maggioranza non c’è più. Invece Napolitano non si è lasciato convincere nemmeno dal blitz di Gianfranco Fini, che è salito al Colle in rappresentanza dell’opposizione. L’opposizione chiede le dimissioni di Berlusconi dal voto dell’11 ottobre. Ma Napolitano ha rimandato tutto al voto di fiducia. E Berlusconi ringrazia.

Il sito Dagospia, che ha ripreso l’articolo di La Mattina, lo ha commentato come al solito con sarcasmo e con evidente chiarezza: “Il Patonza intronato si apettava il peggio dopo il grottesco scivolone di giovedì, che Napolitano lo convocasse al Quirinale per constatare che la maggioranza non c’è più. Temeva pure che desse ascolto a Fini “portavoce dell’opposizione”. E invece niente: voto di fiducia”.

Gestione cookie