Vertice al Quirinale: il 10 dicembre si vota la Finanziaria, il 14 si vota la fiducia al Senato e alla Camera

Silvio Berlusconi

Priorità alla legge di stabilità e calendarizzazione della crisi di governo. Il Presidente della Repubblica ha ricevuto al Quirinale i presidenti di Camera e Senato per consultarsi sull’attuale crisi del governo Berlusconi dopo le dimissioni dei ministri finiani. Si è quindi disegnata la road map della crisi: entro la prima decade di dicembre, presumibilmente proprio il 10, dovrà essere approvata la Legge di Stabilità, quindi il 13 dicembre Silvio Berlusconi si presenterà in Senato per le annunciate comunicazione del governo. Nel pomeriggio dello stesso giorno si discuterà alla Camera la mozione di sfiducia presentata da Pd e Idv. Quindi il giorno dopo, ovvero il 14 dicembre, si voterà sia al Senato che alla Camera la fiducia al governo. E potrebbe essere l’ultimo giorno di vita del quarto esecutivo Berlusconi.

Non solo. Quello del 14 dicembre potrebbe essere realmente il giorno più brutto della vita politica del Cavaliere. Nello stesso giorno in cui potrebbe affossarsi il suo esecutivo, infatti, la Consulta si pronuncerà sulla costituzionalità del legittimo impedimento, ovvero la legge che consente ai ministri di non presentarsi ai processi e farli slittare per “sopraggiunti impegni istituzionali”. Ma se la Consulta deciderà di bocciare il legittimo impedimento vorrà dire che, se anche Berlusconi ricevesse la fiducia, immediatamente dal giorno dopo non avrebbe più scuse per non sottoporsi ai processi in cui è imputato (Mills, Mediaset in primis). E sarebbe allora, forse, la sua fine politica.

Intanto, per quanto riguarda la road map della crisi, nel comunicato del Quirinale si legge: ”Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ricevuto il Presidente del Senato Renato Schifani e il Presidente della Camera Gianfranco Fini, secondo una prassi consolidata di consultazione risultata sempre fruttuosa in delicati momenti della vita istituzionale. L’incontro odierno ha permesso di registrare la concorde adesione delle forze parlamentari all’esigenza di dare la precedenza, nei lavori della Camera e del Senato, all’approvazione finale delle leggi di stabilità e di bilancio per il 2011. Tale esigenza era stata nei giorni scorsi richiamata dal Capo dello Stato in nome dell’interesse generale del paese nelle attuali difficili vicende finanziarie internazionali”.

“Subito dopo la conclusione dei suddetti adempimenti, nei tempi definiti nelle competenti sedi delle Conferenze dei capigruppo – si legge ancora – si procederà all’esame della crisi politica, culminata nella presentazione alla Camera di una mozione di sfiducia al governo ai sensi dell’art. 94 della Costituzione, e nella richiesta del Presidente del Consiglio di rendere comunicazioni al Senato e alla Camera. Il Presidente della Repubblica – conclude la nota – ha auspicato una costruttiva intesa in proposito tra i Presidenti e tra gli organismi rappresentativi dei due rami del Parlamento”.

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