ROMA – Silvio Berlusconi non rinuncia alla prescrizione. Silvia Barocci sul Messaggero scrive che gli avvocati di Berlusconi hanno deciso di non provare questa strada giudiziaria. Un’ipotesi era chiedere un rinvio che avrebbe potuto allungare portare il processo a dopo l’estate e magari far giudicare l’imputato a una sezione della Corte di Cassazione che già lo aveva assolto in passato.
Spiega Barocci:
Di fatto – si mormora in ambienti del Pdl – lo stesso Berlusconi non era del tutto convinto dell’idea di rinunciare alla prescrizione, anche solo per guadagnare una manciata di mesi di tempo o per tentare di far arrivare il processo alla sezione della Cassazione, la terza, competente sui reati tributari, che già in passato lo aveva assolto nel processo Mediatrade.
Tuttavia Barocci sottolinea che potrebbe cambiare il giorno della sentenza:
Che il 30 luglio sia il giorno del verdetto resta però da vedere. Gli avvocati Coppi e Ghedini, che quel giorno si divideranno gli interventi davanti alla Suprema Corte, non hanno presentato al momento alcuna memoria ne’ istanza di rinvio. Non è escluso, però, che una richiesta del genere possa essere avanzata dai legali di uno degli altri coimputati di Berlusconi. In tal caso, comunque, i termini di prescrizione sarebbero congelati.
Poi Barocci spiega tutta la questione dei conti relativi alla prescrizione:
Se il processo Mediaset è stato assegnato alla sezione della Cassazione che in estate, fino al 15 settembre, si occupa di cause a rischio prescrizione o con detenuti vicini alla scadenza dei termini di custodia cautelare, è perchè, stando ai calcoli della la Corte di Appello di Milano, la frode fiscale del 2002 contestata al Cavaliere rischia di decadere tra il primo di agosto al 13 settembre. Secondo la difesa di Berlusconi la tagliola della prescrizione dovrebbe invece scattare più in là, il 26 settembre.
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