Berlusconi-Obama. La Malfa: Italia torna derisa all'estero

ROMA – ''L'Italia e' sempre stata segnata in politica estera da un certo provincialismo'', ma ora piu' che ''semplice maleducazione'' siamo ''in una patologia''. E' il giudizio di Giorgio La Malfa sul colloquio tra il premier Berlusconi e il presidente americano Obama. ''Stiamo tornando indietro di cent'anni – spiega il deputato del gruppo misto -, ai tempi della Conferenza di Parigi, a Vittorio Emanuele Orlando che, dovendo negoziare i trattati di pace successivi alla Prima guerra mondiale, si esponeva ai giudizi sprezzanti di Clemenceau perche' fingeva di capire Woodrow Wilson e Lloyd George, ma non sapeva l'inglese..''. ''Berlusconi – aggiunge – sa benissimo di godere all'estero di un impressionante discredito. Quando ha perso il controllo con il Presidente degli Stati Uniti lo ha fatto perche' si sente isolato, abbandonato anche dai suoi. E ha cercato conforto in Obama. Andandogli a parlare in italiano, costringendolo ad alzarsi e a chiedere l'intervento di un'interprete. Rendendo cosi' plastico, immediatamente visibile a tutti, l'impressionante isolamento che patisce. E che purtroppo, finche' c'e' Berlusconi a Palazzo Chigi, patisce anche l'Italia''.

Gestione cookie