Svolta di Bersani: dice no alla patrimoniale e sì all’Imu “più giusta”

Pubblicato il 18 Gennaio 2013 - 11:40 OLTRE 6 MESI FA
Bersani: "No patrimoniale, sì ritocco l'Imu. Togliamola a chi ha pagato 500 euro"

Bersani: “No patrimoniale, sì ritocco l’Imu. Togliamola a chi ha pagato 500 euro”

ROMA  – Svolta di Bersani: dice no alla patrimoniale e sì a un’Imu più giusta. Una svolta che è di Bersani ed è di tutto il centrosinistra che finora, in questa campagna elettorale appena iniziata, ha a più rirprese aperto alla patrimoniale.

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Imu. “Non voglio fare Robespierre o Saint-Just: niente patrimoniale, ma solo la tracciabilità fiscale – dice Bersani in un’intervista a Radio24 – Io non credo a una patrimoniale, l’abbiamo già sugli immobili e si chiama Imu. E su questa penso ci debba essere una maggiore progressività. Per quel che riguarda il resto dei patrimoni – ha scandito il leader Pd – non intendo affatto concepire una patrimoniale perché penso che il nostro problema sia la tracciabilità, per una Maastricht della fedeltà fiscale”.

Mercati. Quanto al timore di molti mercati finanziari per l’incertezza alla vigilia del voto, Bersani ha tagliato corto: “In tutto il mondo si vota e in nessun posto al mondo si sa il risultato prima, si andrà a votare e ci sarà un governo stabile. Spostamenti di capitali? Tutte le scuse son buone, bisogna pagare le tasse nel proprio paese, la povertà è stanziale, la ricchezza è mobile: questo è un guaio e si deve trovare una soluzione”.

Condono fiscale. “Mai più un condono. Mai più”. Pierluigi Bersani alza il tono della voce quando risponde a un ascoltatore e gli spiega che un eventuale governo di centrosinistra non farà condoni. “Noi lavoriamo per la fedeltà fiscale in modo che ogni euro che ricaviamo lo mettiamo a ridurre le tasse per chi le paga. Se non cominciamo mai non ne usciamo mai”.

Liberalizzazioni. Ha parlato anche di liberalizzazioni il numero uno del Pd: “Liberalizzare è di sinistra. La destra in Italia non è mai stata liberale, per ragioni storiche. Noi dobbiamo sapere allora che la nostra vocazione è liberale e sociale”

Fiat: Marchionne rispetti i politici. Poi il segretario del Pd si è rivolto all’ad Fiat: “Marchionne provi a contestare le mie parole, quando ho detto che la cassa integrazione si giustifica solo se serve per allestire nuove linee di produzione e dunque nuovi posti di lavoro. E ho aggiunto che il governo dovrebbe chiedere spiegazioni alla Fiat. Questa non mi sembra un’oscenità. Cerchiamo di rispettarci a vicenda: Marchionne rispetti i politici”.