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Berlusconi perde la pazienza con Brunetta e Bertolaso

di admin |25 Gennaio 2010 9:42

Berlusconi perde la pazienza

Una domenica di parole a vanvera da parte di due esponenti del Governo ha contribuito a rovinare l’umore di Silvio Berlusconi, finito poi in totale depressione dopo il risultato  delle primarie in Puglia e soprattutto del derby Inter- Milan 2-0.

Poteva essere una serena domenica nella pace brianzola, un pomeriggio da pater familias, concluso con la vittoria alle primare del Pd di un tale Boccia come candidato alle ragionali in Puglia e l’esclusione del popolarissimo Vendola e poi con la vittoria del Milan nel derby.

Invece le cose in Puglia sono andate come non dovevano e a San Siro peggio ancora.

Ma ad aggravare i problemi del povero Berlusconi, questa volta, non sono stati i comunistissimi giudici, bensì due persone a lui vicinissime: Renato Brunetta e Guido Bertolaso. Brunetta è una specie di ventriloquo per Berlusconi, dà voce alle idee più strampalate che passano per quella fertile mente e le prova. Se funzionano, poi Berlusconi le rilancia. Bertolaso non ha bisogno di commenti: è l’uomo della messinscena abruzzese, che agisce in nome e per conto senza molti controlli e si prepara ad agire con ancor meno vincoli una volta che la Protezione civile, della quale è capo, sarà una società di diritto privato.

Brunetta e Bertolaso sono ormai diventati icone dei giornali, anche di quelli che danno il mal di pancia a Berlusconi solo a nominarglieli: l’effetto perverso delle sciocchezze lunari sparate con assoluta sicumera ha fatto sì che questi giornali, invece di porsi magari non dieci ma alcune domande, abbiano fatto da cassa di risonanza ai due imponendoli al grande pubblico di sinistra come sinonimo di efficienza, innovazione, decisionismo. Dimentico del fatto che l’ultimo grande decisionista italiano è poi morto esule ad Hammamet, il popolo della sinistra, disorientato dal cupio dissolvi che sembra avere preso come un morbo inguaribile i vertici del suo principale partito, il Pd, vive uno stato di totale disorientamento anche pensando al confronto con una destra capace di produrre personaggi del calibro e dello spessore di Brunetta e  Bertolaso.

Ma domenica è stato il momento della verità anche per i due personaggi. Brunetta, forse obnubilato dall’impegno che comportà la campagna per l’elezione a sindaco di Venezia, ha detto: togliamo i soldi ai pensionati per darli ai giovani. Bertolaso, forse surriscaldato dal sole dei Tropici, ha detto: tutti incapaci, gli americani sono dei pasticcioni, i loro militari sono dei buoni a nulla, ci vuole un Obama degli aiuti, in realtà pensando più che a un Obama a un Napoleone reincarnato sub specie Bertolasi.

Risultato: Berlusconi, attraverso un comunicato diretto di Palazzo Chigi contro Brunetta e attraverso il ministro degli Esteri Frattini contro Bertolaso, ha dovuto tirare le orecchie ai suoi eccessivi puledri, segno evidente che l’avevano fatta proprio grossa per costringere Berlusconi, che di solito riserva attacchi del genere ai giudici e ai giornali di sinistra, a prendere posizione così pubblicamente.

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