Berlusconi letto tra le righe: in arrivo un’altra manovra-stangata?

Berlusconi parla alla Camera (Lapresse)

ROMA – Il governo potrebbe decidere di varare una nuova manovra (e quindi una nuova stangata per gli Italiani) per evitare il default e stabilizzare il debito pubblico. Una manovra che potrebbe essere di 25 miliardi. E’ questa la vera notizia emersa dal discorso di Silvio Berlusconi mercoledì alle Camere. Una notizia da leggere tra le righe, quando il premier ha alzato gli occhi dal foglio e ha detto: “Sono necessari interventi che azzerino sostanzialmente il fabbisogno finanziario nell’ultima parte dell’anno”. Cosa vuol dire? Una nuova manovra finanziaria che porti a paro il bilancio tra le uscite e le entrate entro la fine dell’anno e un anticipazione al 2011 delle misure previste dall’attuale Manovra per il 2013-2014. Il governo nella serata di mercoledì si è affrettato a smentire sostenendo i rumors una “una follia d’agosto”. Ma quantomeno il sospetto è lecito, visto che nel Palazzo si vocifera anche di un Consiglio dei ministri straordinario per la prossima settimana.

A spiegare bene cosa Berlusconi ha voluto dire con quella frase è Stefano Feltri sul ‘Fatto Quotidiano’. Prima di tutto chiariamo che il fabbisogno finanziario è la differenza tra quanti soldi lo Stato incassa e quanti ne spende. Se ne spende più di quanti ne incassa deve emettere titoli di debito pubblico. La promessa di Berlusconi è che entro fine anno l’Italia non sarà costretta a creare nuovo debito. La promessa è soprattutto per i mercati che speculano sull’Italia: è come se Berlusconi gli avesse mandato a dire “vi giuro che d’ora in avanti chiudo i rubinetti e azzero il debito, come faccio sono affati miei”. E anche nostri. Quindi come farà Berlusconi a rispettare questa promessa detta così, a mezza bocca? Secondo Stefano Feltri molti economisti sono convinti che Berlusconi abbia così creato “l’alibi” e le condizioni per imporre una nuova manovra finanziaria.

Una manovra, sostiene Feltri sul ‘Fatto’, che consisterà presumibilmente in nuovi tagli o forse una imposta patrimoniale. Altrimenti il governo potrebbe optare per anticipare subito il taglio delle agevolazioni fiscali previsto per il 2013 e il 2014, con cui si possono recuperare 25 miliardi. Proprio i soldi che servono al governo per non emettere nuovo debito. Per ora l’esecutivo ha smentito, il tempo ci dirà chi aveva ragione.

I commenti sono chiusi.

Gestione cookie