L’asse Berlusconi-Putin, l’affaire gas e i sospetti Usa. Chi è il mediatore? Spunta il siciliano Fallico

Silvio Berlusconi e Vladmir Putin

Quel rapporto troppo cordiale di Silvio Berlusconi con Vladimir Putin ha preoccupato Washington. L’intesa tra Eni e Gazprom sul gasdotto Southstream ha fatto altrettanto. Le rivelazioni di Wikileaks hanno messo in luce i sospetti americani sui soldi russi, il business del gas e i frequenti viaggi del Cavaliere. La paura degli americani è che il Cremlino grazie al serpente di gas sul mar Nero tenga in scacco l’Europa.

A inizio 2010 il segretario di Stato Hillary Clinton ha chiesto ai suoi rappresentanti a Mosca e a Roma dei resoconti precisi sull’asse Berlusconi-Putin per sapere e per scongiurare eventualmente il pericolo di una trattativa personale con tanto di investimenti. Nello stesso periodo, scrive il Corriere della Sera “alcuni «Eni officials» vengono «sondati» da una delegazione del Comitato per gli affari esteri della Camera dei rappresentanti in trasferta in Italia”. Al centro c’è l’Iran: gli uomini Eni vogliono recuperare l’investimento fatto, 3 miliardi di dollari entro il 2013 o l’inizio del 2014.

Il gasdotto «South Stream» è un affare: 20-25 miliardi di euro di investimento, più di 60 miliardi di metri cubi l’anno di gas dal 2015 per migliaia di chilometri di struttura. Un business che gli americani vogliono tenere sotto controllo: nei documenti di Wikileaks è spuntato un personaggio, il “mediatore riservato che parla russo”. Di chi si tratta? “Le cronache finanziarie individuano questa figura in Antonio Fallico, presidente di Intesa Sanpaolo Russia, advisor di Gazprom per l’Italia, e dunque abituale interlocutore di Eni ed Enel. Sessantacinquenne, siciliano d’origine, abbigliamento anonimo ma fresco autore per Feltrinelli di un romanzo intrigante, «Prospettiva Lenin», ambientato nella Mosca della perestroika, Fallico ricevette grandi e pubblici elogi da Berlusconi in persona”, così scrive Massimo Mucchetti sul Corriere della Sera.

E’ davvero lui il trait d’union con la Russia di cui parlano gli americani nei documenti riservati? O è Valentino Valentini, assistente di cui si è subito parlato? Berlusconi ha guardato all’asse Milano-Mosca pensando al passato di Fallico? “Nella seconda metà degli anni Ottanta, Fallico aveva aiutato la Silvio Berlusconi Editore ad aggiudicarsi i diritti di alcuni libri sulle riforme gorbacioviane e in quelle occasioni aveva incontrato Fedele Confalonieri e Marcello Dell’Utri, suo antico compagno di collegio a Bronte”, scrive il Corriere della Sera.


Gestione cookie