“Presidenzialismo a noi, conflitto d’interessi a voi”: Alfano il “mercante”

Pubblicato il 29 Maggio 2012 - 01:06 OLTRE 6 MESI FA

Angelino Alfano e Silvio Berlusconi (foto Lapresse)

ROMA – Il “mercante” Alfano propone un “baratto” a governo e Pd: “Dateci il presidenzialismo, noi vi daremo il conflitto di interessi”. E, se non bastasse, mettiamo sul piatto anche “la riforma elettorale”: col presidenzialismo in tasca, il Pdl potrebbe votare il “modello spagnolo” che piace tanto al Pd. Il segretario del Pdl è intervenuto a Porta a Porta: “Se ci sarà l’ok all’elezione diretta del presidente della Repubblica, il Pdl è disponibile a trovare una legge sul conflitto di interessi”.

Dopo aver preannunciato “un calendario istituzionale” sulle varie tappe della riforma che porterebbe all’elezione diretta del capo dello Stato, Alfano è andato al cuore del problema: “Indicherò come, una volta che la Camera e il Senato entro agosto e poi entro ottobre avranno approvato la riforma, nell’ultimo trimestre del 2012 saranno fatte tutte le leggi di supporto alla elezione diretta del capo dello Stato, tra cui anche quella sul conflitto di interessi”.

E ha spiegato che “la riforma in senso presidenziale è talmente importante che siamo disponibili ad accogliere tutte le obiezioni, se fondate e non pretestuose, qualora ci sia un’analoga disponibilità” ad accogliere le proposte del Pdl e tra queste Alfano ha indicato la legge sul conflitto di interessi.

Alfano ha sottolineato che il Pdl insisterà “con tutta la serietà del caso” sulla riforma presidenziale “perché si tratta di un’occasione irripetibile per le istituzioni repubblicane. E’ un elemento di efficienza della democrazia, di modernità e di buon senso”.

E ha precisato che il suo partito preferirebbe una legge elettorale sul modello spagnolo, ma è disposto a cedere al doppio turno per ottenere il via libera al presidenzialismo: “La nostra proposta è talmente importante che se dovessimo andare a un onorevole compromesso con il Pd” sul doppio turno “per noi non sarebbe negativo se tutto si sposa, perché non facciamo un calcolo di bottega ma guardiamo agli interessi degli italiani”.

Qualora il Partito democratico dicesse di no alla riforma presidenziale, “non credo che il doppio turno sia la legge elettorale migliore se sganciata dalla elezione diretta del presidente della Repubblica”, ha concluso Alfano garantendo che il Pdl “lavorerà per cambiare la legge elettorale e per non ostacolare le riforme costituzionali”.