Berlusconi rassicura l'Europa sulla stabilità dell'Italia

BRUXELLES, 23 GIU – Forte della fiducia incassata in Parlamento Silvio Berlusconi arriva al Consiglio Europeo di Bruxelles – che tra gli argomenti in agenda ha la crisi economica greca – per ribadire la tenuta dei conti pubblici italiani. A turbare l'umore del premier non e' pero' l'economia del nostro Paese ma, l'eco delle intercettazioni che fanno capo alla cosiddetta P4 e che coinvolgono anche esponenti del governo. Il Cavaliere dribbla per tutto il giorno i cronisti limitandosi solo ad un cenno di saluto preferendo concentrarsi sui punti in agenda per il summit: crisi ellenica appunto, ma anche la nomina, salvo sorprese dell'ultima ora, di Mario Draghi alla guida della Bce.
Poco spazio alle vicende interne nonostante la colazione di lavoro con i leader del Ppe abbia offerto l'occasione per un incontro ravvicinato con il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini, presente alla riunione in veste di presidente dell'internazionale democristiana. Nel suo discorso alle Camere il Cavaliere aveva invitato proprio i centristi a riallacciare il dialogo partendo dalla comune appartenenza alla famiglia del partito popolare. Una richiesta che i diretti interessati hanno subito rispedito al mittente. E a confermare il 'freddo' tra il due leader sarebbe stato proprio il colloquio odierno, che chi ha avuto modo di osservare descrive come molto formale.
Ma e' la situazione della Grecia che il Cavaliere vuole tenere sotto la lente di ingrandimento. Quello che va evitato, sarebbe la convinzione del capo del governo, e' che il crack finanziario di Atene possa avere ricadute in termini di pessimismo per l'Italia alla vigilia del varo della manovra economica. Ecco perche' il premier insieme a tutti gli altri leader del Ppe ha fatto pressione su Antonis Samaras , leader di Nea Dimocratia, affinche' dia il proprio sostegno al governo di Papandreu.
E della situazione della Grecia il Cavaliere ne discute, prima di prendere parte alla cena dei leader dei 27, con Vittorio Grilli, direttore generale del Tesoro (a Bruxelles proprio per discutere dei problemi economici di Atene) ma soprattutto tra i nomi in pole per succedere a Draghi alla guida della Banca D'Italia. Una nomina che incontrerebbe il giudizio positivo del ministro del Tesoro Giulio Tremonti.
La questione e' stata momentaneamente accantonata in attesa della nomina ufficiale di Draghi alla Bce. Un via libera, dopo quello del Parlamento europeo in mattinata, che dovrebbe arrivare proprio dai capi di Stato e di governo. Nonostante la partita si dia ormai per chiusa, fino all'ultimo il condizionale resta d'obbligo in attesa di conoscere cosa dira' in proposito Nicolas Sarkozy.
Ed e' proprio con il presidente francese che il Cavaliere ha intenzione, nel corso della serata, di discuterne in modo approfondito (la presenza di due italiani nel board della banca centrale e' assolutamente indigesto ai francesi).
L'agenda fitta di temi e l'obiettivo di portare a casa la nomina dell'ormai ex numero uno di palazzo Koch al vertice dell'Eurotower distolgono in parte l'attenzione dalle 'grane' italiane: ministri sul piede di guerra per essere tenuti all'oscuro sui contenuti della manovra economica, ma anche il caos scoppiato per le vicende legate alla P4. Certo al Cavaliere non avra' fatto piacere arrivare al summit Ue con le nuove paginate di intercettazioni che coinvolgono esponenti del governo sui giornali e che contribuiscono – e' il giudizio che ripete da giorni – a gettare fango sull'immagine dell'esecutivo. Ai suoi fedelissimi il premier non ha nascosto la rabbia, ma anche l'amarezza per alcuni passaggi delle intercettazioni. Ora pero', avrebbe spiegato ai suoi, l'obiettivo e' quello di evitare rese dei conti. L'immagine dev'essere quella di una maggioranza unita, in vista appunto degli appuntamenti 'caldi' di fine mese: manovra e legge delega sul fisco in cima alla lista..

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