Berlusconi e le tre regole su come stare in tv nei talk show

Silvio Berlusconi (Foto LaPresse)

ROMA – Lezione: comunicazione politica e regole nei talk show. Docente: il premier Silvio Berlusconi. Aula: la Camera. Il Presidente del Consiglio si è prodotto in una lezione sulla comunicazione politica, consigliando ai suoi del Pdl alcune regole per chi va ospite nei talk show.

E allora vediamole queste regole:

Prima regola – Evitare di dare del tu all’avversario in video, “perchè la troppa confidenza potrebbe dar luogo all’effetto teatrino”.

Seconda regola – Usare il linguaggio del corpo per contraddire l’avversario, ad esempio scuotendo la testa.

Terza regola – Non sorridere mai quando un comico fa una battuta.

Qui termina la lezione di Berlusconi. Lezione che però “è sbagliata”. Il perchè lo spiega Aldo Grasso sul Corriere della Sera, riportando le tre regole del premier più una.

Prima regola: evitare di dare del tu all’avversario in video, perché la troppa confidenza potrebbe dar luogo all’effetto teatrino. Se mai, la troppa confidenza dà luogo all’effetto casta. In tv bisognerebbe darsi del lei, sempre e comunque. Non per sconfiggere l’avversario ma per una elementare regola di buona educazione. Molti in video ostentano il «tu» come un trofeo di caccia: quando lo danno ai potenti è segno di vanteria, quando lo porgono ai più sempliciotti è una carezza paternalistica. Dare del «tu» agli ospiti in studio è segno di malagrazia nei confronti dello spettatore. È come mandargli a dire: noi facciamo parte di una cerchia di favoriti che invece di vedersi in un salotto privato approfittano di uno studio tv per raccontarsi le loro cose.

Seconda regola: usare il linguaggio del corpo per contraddire l’avversario, per esempio scuotendo la testa. In verità, anni di studi sulla prossemica, sulla cinesica, sul body language ci dicono che alcune nostre espressioni facciali governano solo marginalmente la nostra comunicazione, specie fra persone abituate ad andare sovente in video. Contano due cose in maniera determinante: la fisiognomica («la verità è scritta sul nostro volto») e i contenuti. È molto più importante proporre cose concrete che scuotere la testa. E la faccia nessuno te la cambia, nemmeno il chirurgo plastico.

Terza regola. Non sorridere mai davanti a un comico. Errore fondamentale. Si rischia di passare per malmostosi, risentiti e, peggio ancora, per persone con scarso senso dell’umorismo.

Quarta regola (ma questa Berlusconi non l’ha detta): mai sonnecchiare in cerimonie ufficiali, specie a fianco di vispi ottantenni. L’effetto è devastante.

 

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