Berlusconi ripresenta Clemente Mastella e Claudio Scajola. Ma veramente?

Berlusconi ripresenta Mastella e Scajola. Ma veramente?
Berlusconi ripresenta Mastella (nella foto) e Scajola. Ma veramente?

ROMA – Berlusconi ripresenta Mastella e Scajola. Ma veramente? Il nome Berlusconi non ci sarà alle prossime elezioni europee: in compenso, in lista appariranno quelli di Clemente Mastella e di Claudio Scajola. Largo ai giovani, verrebbe da ironizzare: è tutto vero, invece, i due candidati rappresenteranno l’appena rinata Forza Italia rispettivamente nella circoscrizione Sud e Nord-Ovest.

Il duo Mastella-Scajola, secondo Verdini, Toti, l’avvocato Ghedini e lo stesso Berlusconi, non rappresenteranno il nuovo che avanza, non avranno la fedina penale immacolata, ma di certo portano voti nei territori dove evidentemente contano ancora più di qualcosa. Dell’ex ministro Scajola, quello della casa “a sua insaputa”, va detto che si è dato ancora qualche ora per decidere (sulla casa al Colosseo è stato scagionato, ma a Imperia i pagamenti per la ristrutturazione della sua villa sarebbero inferiori al valore effettivo, da qui l’accusa di finanziamento illecito).

L’appeal della candidatura di Clemente Mastella, parlamentare Pdl uscente a Strasburgo (dove ha conquistato un discutibile record di assenteismo) è addirittura aumentato: c’è da metabolizzare lo strappo di Angelino Alfano, gestire le varie manovre centriste di riposizionamento. In questa fase, tentare l’avventura con facce nuove senza seguito elettorale è assai rischioso. Meglio andare sull’usato sicuro: oggi Mastella, per Berlusconi, a dispetto di rottamazione e ricambio, è una garanzia e un obbligo.

Una nuova opportunità per l’ex sindaco di Ceppaloni (ministro del Lavoro per Berlusconi, della Giustizia per Prodi, deputato e senatore sempre sul confine tra maggioranza e opposizione con predilezione della prima). Senza contare, oltre al seggio parlamentare, il non disprezzabile conforto economico di 18 mila euro al mese  tra stipendio base, diarie, bonus, indennità giornaliere e di trasferta. A proposito di diaria, fu proprio Mastella che nel 2009 (quando a lamentarsi dei soldi i parlamentari ancora non rischiavano la faccia per sempre) la definì “‘sta miseria”, confrontando i 295 euro giornalieri di Strasburgo con i livelli più generosi nostrani: “Non ci si sta dentro. Questi non sanno cosa si prende al Parlamento italiano”. Altre battaglie di civiltà a Strasburgo non sono pervenute. Di sicuro non ha rispettato la promessa di suicidarsi se De Magistris fosse diventato sindaco di Napoli.

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