Berlusconi, Ruby, la telefonata e la lite Questura-Procura: cosa dice la legge

Pubblicato il 2 Novembre 2010 - 15:52 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi

Il 27 maggio scorso la marocchina Ruby è uscita dalla Questura grazie a una telefonata di Silvio Berlusconi. La ragazza era minorenne ed è stata affidata al consigliere regionale Pdl Nicole Minetti. Tutto “secondo prassi” secondo la Questura. Quali sono le regole?

«Nel caso non ci sia nessuno cui fare riferimento scatta il dovere di protezione a carico dell’autorità, tenuta a trovare una famiglia o una comunità cui affidare, proprio in termini civilistici, il minorenne. Se è straniero? Non cambia nulla, la procedura è identica», ha spiegato al Sole 24 Ore Anna Cau, sostituto procuratore al Tribunale dei minori di Cagliari.

Il quotidiano economico ricostruisce le procedure. «Avvisato il magistrato (ma alcuni tribunali invitano con circolari a procedere in autonomia) le forze dell’ordine prendono le impronte e le foto del fermato, e attendono le risposte dell’Afis (sistema automatizzato di identificazione delle impronte)».

Fatto questo cosa succede? Il punto cruciale nella querelle tra Procura e Questura è stato sull’affido: Ruby sarebbe dovuta andare in comunità oppure no? «Sull’affidamento materiale del minorenne è rarissimo che sorgano problemi: o c’è una famiglia di origine adeguata, o situazioni familiari vicine e compatibili, oppure si va subito a cercare nelle comunità convenzionate, che esistono praticamente in tutti i comuni. L’affidamento alla comunità comunque non è un obbligo: la legge parla di un «luogo sicuro» e, siccome la finalità è «proteggere» il minore, il luogo può tranquillamente essere la casa di una persona fidata, amica, conosciuta, adeguata, in una parola responsabile», spiega il Sole 24 ore.