ROMA – Silvio Berlusconi contro Michele Santoro e Marco Travaglio. In mezzo lo studio di Servizio Pubblico.
Si inizia alle 21:15, con qualche minuto di ritardo rispetto al palinsesto. E si comincia come se fosse una puntata come tutte le altre, con un monologo di Michele Santoro.
“C’è sempre un momento in cui chi sente di avere il carattere del torero sente la necessità di trovare un’Arena”, dice il giornalista che parla per poco meno di 10 minuti. Tori, arene, Granada. Antipasto di una serata che si annuncia da battaglia. Dopo la pausa ci si aspetta l’inizio delle ostilità invece parte un lungo servizio della crisi.
Alle 21:30 di Berlusconi ancora non c’è traccia. Per essere certi che da Santoro c’è almeno andato serve Twitter che si riempe con le foto delle strette di mano, quella del Cavaliere con Santoro e quella (la prima vista che i due non si conoscevano) con Marco Travaglio.
Il momento di Berlusconi arriva alle 21:34. Con Santoro che, dopo il servizio gli chiede: “Affiderebbe una sua azienda a un manager che ha gestito 8 degli ultimi 10 anni portando il paese in questa situazione? ”Se si chiamasse Silvio Berlusconi, sicuramente si”’.
Berlusconi, incalzato, precisa: ”Non è che si può affidare un’azienda in crisi a chi non ha nessuna esperienza imprenditoriale”. Neppure nove minuti di chiacchiere e arriva il primo colpo di scena: un problema tecnico ai ponti e Michele Santoro è costretto ad anticipare la pubblicità.
Al ritorno Berlusconi affonda su Monti e spiega che in materia di crisi “non ho nessuna colpa”: ”Nessuna responsabilità del mio governo, c’era una crisi internazionale curata male dal governo dei professori”. Berlusconi che ha poi voluto ”confermare le parole del 2009” quando c’era ”una situazione diversa e non si era scatenata la crisi che ci avrebbe colpito successivamente”.
Quindi Berlusconi e Santoro si confrontano su un tema “biblico”. Il Cavaliere, parlando dell’avvento della crisi internazionale come il ”fenomeno dell’acqua alta” e dicendosi d’accordo con Santoro quando afferma che ”con l’avvento di Monti c’è stato il diluvio universale’. Subito dopo il conduttore lo paragona a ”Noè pronto al salvataggio e a ritornare per ripopolare la Terra con i suoi animali”.
Il primo scontro vero e proprio va in onda alle 22. Si parla di Imu. Berlusconi ribadisce la sua contrarietà e la sua proposta di trovare le risorse tassando gli alcolici. Santoro attacca: “Lei l’ha votata. Perché invece di votarla non ha fatto allora la sua proposta?”. Berlusconi spiega che non è facile e devia il discorso ricordando che il capo del governo ha fondamentalmente le mani legate.
Quindi un nuovo attacco a Monti. Secondo Berlusconi “i professori dopo un po’ sono diventati sordi ai nostri interventi perché diciamocelo chiaro si erano montati tutti la testa e hanno portato il paese nella situazione in cui siamo”.
Al professore Berlusconi riserva l’attacco più frontale. E rivolgendosi a Santoro spiega: ”Non ha sentito Monti che nella conferenza stampa prima di Natale ha detto che se uno toglie l’Imu sulla prima casa e’ un pazzo e dopo un anno bisogna rimetterla doppia? Era una testa dura da convincere e non siamo riusciti a convincerlo”
Alle 22:21 tocca a Marco Travaglio. Berlusconi è teso e la prima interruzione arriva dopo neppure dopo 10 secondi di monologo. Dopo l’intervento di Travaglio la trasmissione rientra nei binari e tutto scorre secondo copione. C’è Berlusconi che si arrabbia e punta il dito contro i “comunisti”, duella con Vauro, alterna momenti di scontro a battute con Santoro.
Lo scontro, improvviso, divampa a mezzanotte. Berlusconi si siede in cattedra e si esibisce sul terreno di Travaglio: la lettura di sentenze. Travaglio ascolta col sorriso, poi il clima si accende e sia Berlusconi sia Santoro alzano la voce. Alla fine Berlusconi torna al suo posto non prima di aver pulito con un fazzoletto la sedia dove era seduto Travaglio.
Berlusconi esce di scena appena passata la mezzanotte. Saluta Santoro e si allontana. Mentre il giornalista dà la linea alla pubblicità le ultime parole del Cavaliere: “Non fatevi infinocchiare da questi qua…”