La gente di sinistra vuole il “suo” Berlusconi. Santoro operaio in testa su Saviano e Vendola

110 anni della FIOM "Signori, entra il lavoro. Tutti in piedi" (foto Lapresse)

ROMA – Prosegue e si affina l’indomabile ricerca della gente di sinistra al “suo” Berlusconi, cioè uno che la riempia e contenti, e soddisfi e culli, ed esalti e carezzi e consoli…di chiacchiere. L’ultimo avvistamento di un possibile “messia” è avvenuto a Bologna. Indossava una tuta da operaio. Perfetto il colore, un po’ abbondante la taglia, al posto giusto le tasche e le zip. Forse un po’ troppo di troppo buon taglio per essere una vera tuta di vero operaio, ma l’effetto-lavoro è stato apprezzato dalla platea. Era Michele Santoro.

Quel Santoro che in pochi giorni si è proposto prima come Direttore Generale della Rai. E poi come: “Non fonderò un partito, ma in caso di emergenza democratica, sono qui”. Insomma salvatore della patria se occorre, bontà sua. Ha scalato la classifica, nella corsa a “Berlusconi della gente di sinistra” Santoro oggi è in testa, vestito da conduttore-operaio e affabulatore principe, profeta di libertà, informazione, democrazia…

Ha scavalcato Roberto Saviano, candidato a lungo al ruolo del narratore della lieta e giusta novella, passato da romanziere e testimone sociale a “premier” della nuova e giusta politica. Solo terzo, ma ancora sul podio Nichi Vendola, il primo ad aver spiegato alla gente di sinistra che ciò che conta è la “narrazione” e non il narrato. Berlusconi trovò a suo tempo le parole, solo le parole, per sedurre mezza e più Italia. Adesso è afono. Ma la gente chide nuove parole e la gente di sinistra vuole, fortemente vuole il “suo” Berlusconi, quello che la inebria e sfonda di chiacchiere “alte”. La gran differenza infatti è che Berlusconi parlava “basso”.

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