Berlusconi infuriato con Sarkozy e Cameron: “Cercano di tenerci fuori”

Silvio Berlusconi con Gheddafi, foto La Presse

ROMA – Dal vertice di Bruxelles sulla crisi in Libia, Silvio Berlusconi è tornato nero. Il Cavaliere, racconta ‘La Repubblica’, è infuriato soprattutto con Francia e Gran Bretagna che, sostiene, “cercano di tenerci fuori”. Insomma al premier non va giù che, in particolare Sarkozy, tenti di prendere in mano la situazione escludendo di fatto l’Italia dalle decisioni importanti. C’è inoltre da dire che Berlusconi spera fino alla fine di salvare il salvabile per “l’amico” Gheddafi: punta alla fine delle ostilità per poi passare a una risoluzione diplomatica, mentre il collega francese sta progettando un attacco via terra a Tripoli.

Berlusconi è così adirato che una fonte comunitaria citata da Repubblica racconta che “il premier è entrato nella sala e, al posto di scambiare i normali convenevoli con gli altri leader, scuro in viso si è seduto e ha iniziato a leggere”. Poi con i suoi si sfoga sul’operato di Sarkò e Cameron: “Quei due fanno finta di non conoscere il nostro ruolo a Tripoli. Ma sono ignoranti non conoscono il diritto internazionale e le loro iniziative non vanno da nessuna parte”. Il premier è convinto che Sarkozy abbia in mente un disegno che ha poco di politico e molto di economico e che stia tentando di escludere l’Italia per fare affari nel dopo-Gheddafi “sostituendo la nostra presenza economica e commerciale”.

Racconta Repubblica che Berlusconi è così infuriato che addirittura starebbe rimettendo in discussione, ma solo dal punto di vista teorico, l’impegno dell’Italia nella coalizione. Tanto che durante la cena con i colleghi europei si sarebbe avvicinato alla cancelliera tedesca Angela Merkel dicendole: “Forse hai fatto bene tu a restare fuori dall’alleanza”.

Intanto Berlusconi si tiene pronto a mediare con Gheddafi, sperando di convincere il raìs al cessate il fuoco, per poi passare all’azione. Il tentativo ultimo, avendo ormai capito che il Colonnello è spacciato, è provare a garantirgli l’esilio per salvargli almeno la vita.

I commenti sono chiusi.

Gestione cookie