ROMA – Centottantamila euro di liquidazione e un vitalizio di 8mila euro al mese. La decadenza di Silvio Berlusconi da senatore comporta un “trattamento di fine rapporto” niente male. Lo prevede il regolamento del Senato, non è certo una buonuscita ad hoc per l’ex premier.
Tuttavia il Movimento 5 Stelle fa notare l’incongruenza tra una legge che punisce i condannati in via definitiva a uscire o non essere eletti in Parlamento, la legge Severino, e il trattamento economico consistente per chi esce dal Senato, che sia per mancata rielezione o per decadenza causa condanna penale.
I grillini, rappresentati in Senato dalla capogruppo Paola Taverna, hanno chiesto per questo motivo che sia convocato d’urgenza l’ufficio di presidenza con l’obiettivo specifico di “sopprimere per tutti i parlamentari o ex parlamentari condannati in via definitiva gli assegni di fine mandato e i vitalizi parlamentari”.
Ma, a occhio, è tardi. Berlusconi con ogni probabilità decadrà da senatore nella serata di mercoledì 27 novembre, difficile che le regole possano essere cambiate in corsa.
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