Non si fermano le polemiche su Goodbay Mama di Michelle Bonev. Oggi il caso è stato sollevato anche nel Cda della Rai: il dg Mauro Masi ha spiegato di non aver fatto nessuna pressione sull’acquisto e di essersi limitato a girare a Rai Cinema la segnalazione sul prodotto arrivate dalle istituzioni bulgare. Intanto a Venezia il Procuratore regionale della Corte dei Conti Carmine Scarano ha aperto un fascicolo per accertare chi ha pagato le spese per ospitare durante la Mostra del Cinema l’attrice e produttrice bulgara e una delegazione del suo Paese, in occasione della presentazione al Lido del suo film.
Il caso ha fatto molto rumore e il magistrato contabile ha incaricato la Guardia di Finanza di acquisire i documenti necessari a far luce sulla vicenda. Il fascicolo riguarda esclusivamente le spese di ospitalità, tiene a precisare il procuratore Scarano, e non il finanziamento del film, per il quale sarebbe comunque competente la Corte dei Conti del Lazio, così come nel caso di un coinvolgimento del ministero di Beni e delle Attività culturali. Mentre, sempre oggi, il ministro Sandro Bondi ha puntualizzato di non aver mai firmato intese bilaterali con la Bulgaria in quanto ”l’accordo di coproduzione cinematografica Italia-Bulgaria risale al 1967”.
La querelle sull’acquisto del film Goodbay Mama ha tenuto banco sui giornali anche oggi e il consigliere di centrosinistra Nino Rizzo Nervo ha sollevato la questione nel corso del Cda chiedendo al direttore generale Masi di spiegare per quali motivi la Rai abbia deciso di acquistare a un milione di euro i diritti del film. Il direttore generale ha risposto che ”dopo aver ricevuto segnalazioni delle istituzioni bulgare, si è limitato – come in altre occasioni ed essendo nei suoi diritti – a girare con una missiva standard a sua volta la segnalazione a Rai Cinema, lasciando alla società la valutazione se acquistarne i diritti o meno”.
Dunque ha fatto intendere Masi, se Rai Cinema ha deciso di finanziare l’opera di Bonev, è stata una sua libera scelta. In merito alla trasferta del film, per il ministro della Cultura bulgaro Vezhdi Rashidov, le spese di viaggio e soggiorno – circa 400 mila euro per una quarantina di persone – sono state a carico della parte italiana, ma il ministro Sandro Bondi ha smentito che a pagare sia stato il suo dicastero e Michelle Bonev sostiene che a saldare il conto di viaggio, cene e hotel è stata la sua società ‘Romantica Entertainment srl’.
Da parte sua, la Mostra del Cinema ha chiarito fin da subito che sia la presentazione del film, sia il premio facevano parte degli eventi collaterali e dunque estranei alla manifestazione: il direttore della Biennale Paolo Baratta e il direttore Mostra Marco Mueller, percio’, non hanno mai voluto entrare ufficialmente nella diatriba. Il portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti e il senatore Pd Vincenzo Vita hanno preannunciato un’interrogazione parlamentare sulla vicenda del film: ”I chiarimenti del ministro Bondi sono tutt’altro che soddisfacenti”, hanno dichiarato in una nota.