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Berlusconi a Sky: “Dittatore io? Ma se ho un potere nullo…”

di Emiliano Condò |26 Marzo 2010 17:03

Silvio Berlusconi

Se gli dicono che è un dittatore gli viene da ridere. Intanto, però, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si concede un’altra (copiosa) intervista in un Tg nazionale.

Stavolta è il turno di SkyTg24 e Berlusconi coglie l’occasione per sottolineare che i poteri di cui dispone non sono sufficienti: “Oggi il presidente del Consiglio ha un potere nullo: quando mi dicono dittatore io sorrido e rido perché il premier non ha nessun potere: noi siamo subordinati al capo dello Stato che interviene su tutte le leggi che facciamo perché se non gli va bene una parola non le firma; tutto deve passare al Parlamento, che deve avere ancora la firma del capo dello Stato e poi intervengono le eccezioni di costituzionalità e poi andiamo davanti ad un organo che da organo di garanzia si è trasformato in organo politico”.

“Mi trovo a rimpiangere – ha aggiunto Berlusconi – quando ero imprenditore, adesso posso soltanto suggerire delle situazioni. A chi dice che c’é un regime o una dittatura penso quanto sono lontani dal vero: ahimé, perché invece un premier dovrebbe avere gli stesi poteri di quelli degli altri paesi europei”.

Intervenendo a SkyTg24 il presidente del Consiglio ha risposto ad Emilio Carelli sottolineando che, in caso di sconfitta del Pdl alle prossime Regionali “non cambia nulla. Noi abbiamo un mandato di cinque anni”.

“Comunque se mi consente – aggiunge il presidente del Consiglio ostentando ottimismo- io non sono abituato a fare riflessioni su ipotesi che non sono possibili”.

“Ogni regione in più sarà un successo, – spiega il premier – ma la vera vittoria sarebbe che la maggioranza dei cittadini fosse amministrata da noi”.

Durissimo, invece, il giudizio sulla trasmissione di Michele Santoro “Raiperunanotte” che Berlusconi definisce un “lugubre carro di Tespi che viene portato in giro in diverse città”.

Dopo il voto Berlusconi annuncia di aver intenzione di operare sulle  tasse: “La nostra prospettiva inevitabile” entro la fine della legislatura “é quella di attuare la ‘rivoluzione liberale’ “che ha nel suo dna l’abbassamento della pressione fiscale”.

Berlusconi torna anche sulla questione dell’esclusione del Pdl dalle elezioni nel Lazio e punta il dito contro la sinistra e i giudici: “Non c’é stato nessun caos liste” elettorali per le regionali, “c’é stata violenza nei confronti nostri delegati, violazione della legge da parte di alcuni magistrati e una ingiustizia nei nostri confronti”. Secondo il premier è” allucinante che la sinistra abbia dimostrato totalmente la sua antidemocraticità battendosi affinché noi restassimo fuori dalle liste”.

Berlusconi, quindi, ribadisce le classiche critiche alla stampa: “I giornali ormai sono organi di assoluta disinformazione. Ma di una cosa mi dispiaccio: quando dicono, l’ira di Berlusconi. Io anche per la mia età non conosco l’ira”, anzi sono “costituzionalmente sereno”.

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